INTERNAZIONALISMO ANTIIMPERIALISTA:noi stiamo con Fidel, senza se e senza ma

Il Premio Nobel della Pace 2010 va assegnato a Fidel Nessuno lo merita più di lui. Para aderire a questa petizione si deve inviare un messaggio di posta elettronica a questo indirizzo: fidelnobeldelapaz@gmail.com I cittadini firmatari di Argentina e di altri paesi del mondo, propiziamo la candidatura dello statista cubano Fidel Castro per il Premio Nobel della Pace 2010, raccogliendo proposte di movimenti sociali, culturali, universitari, dei diritti umani, sociali e politici.

Le conquiste di Cuba in salute ed in educazione, con mete elevate come la drastica diminuzione della mortalità infantile a meno di 6 per mille nati vivi e la frequenza scolastica del cento per cento della popolazione, lo meritano.

Va considerato che su queste basi, Cuba, con la presidenza di Fidel Castro sino al luglio del 2006, non ha mai smesso di progredire nel settore della salute, con un’industria biotecnologia al livello più alto dei paesi del Terzo Mondo e in quello dell’educazione con una popolazione di altissimo livello culturale.

Questi obiettivi sono stati realizzati soffrendo un illegale blocco imposto dagli Stati Uniti, che dura da 47 anni.

Chiama doppiamente l’attenzione il fatto che le conquiste di Cuba, ispirate dal suo leader storico, si condividono con altri popoli del mondo.

È il caso della Scuola Latinoamericana di Medicina, che ha appena compiuto dieci anni di vita, con più di 20.000 giovani di quasi cento paesi iscritti.

Con il metodo cubano “Io sì che posso”, hanno imparato a leggere e scrivere 4 milioni di persone, e con il programma oculistico “Operazione Miracolo”, sono state operate 1.6 milioni di persone: tutto questo sempre gratuitamente.

La maggioranza dei beneficiati sono di condizioni umili ed sono gli abitanti scartabili per il mondo ingiusto delle multinazionali e dei bancari.

Mentre altri governanti, che hanno ricevuto il Premio Nobel, si dedicano ad esportare marins e a gettare missili e bombe su popoli devastati e nello stesso tempo a saccheggiare le loro risorse naturali ed umane. Fidele Castro ha dato un contributo ad un mondo di pace, formando medici ed eserciti di camici bianchi, maestri, educatori sportivi ed artisti.

I tentativi imperialisti per svuotare il mondo e gettarlo nell’abisso della più profonda delle sue crisi, fa ricordare che Fidel Castro aveva avvisato già nel 1983, parlando contro il fenomeno del debito estero impagabile, immorale e fraudolento.

Milioni di posti di lavoro e milioni di vite umane si sono perse dall’inizio della crisi del debito estero, per non seguire le proposte realiste e giuste dell’allora Presidente di Cuba.

Nel 2007 Fidel aveva allarmato sui piani nordamericani di fabbricare combustibili con il granturco e gli alimenti, un piano auspicato dalle lobby delle grande imprese automotrici, che sta facendo aumentare la legione degli affamati e rende più alti i prezzi degli alimenti. Adesso sono 1020 milioni gli affamati, invece degli 840 milioni di quel momento.

Fidel Castro ha allarmato a favore dell’attenzione per l’ambiente, e contro lo stile capitalista alienante di produzione e consumo, e sul riscaldamento globale che si sta producendo, con il cambio climatico. Già in Eco – Río del ’92, 17 anni fa, il leader cubano chiamò a difendere il medio ambiente e criticò i governi ed i monopoli internazionali che antepongono i loro affari ed il lucro smisurato, al punto d’inquinare i fiumi, terminare le risorse non rinnovabili, desertificare le terre, riscaldare il pianeta e porre in pericolo la sopravvivenza della specie umana. Per tutti questi meriti e per molto di più propiziamo la candidatura di Fidel Castro al Premio Nobel della Pace del 2010.

FIRMANO: Nome e cognome/ Professione/ Entità/ Nazionalità

Irina Santesteban Abogada Sec Gral AGEPJ Judiciales Cba. Arg. Carmen Hernández Profesora Univ. Sec Gral Gremio Adiunsa Salta. Arg. Liliana Mazea. Abogada. Sec gral FIDELA, D. Humanos. Bs As. Arg Ingrid Storgen Colectivo por la Paz en Colombia y el Mundo. Bs As. Arg Ana Daglio Traductora, Fliar de Desaparecidos. Bs As. Arg. Jorge Ramírez Profesor Univ. Sec Adj. Gremio Adiunsa. Salta Arg. Marcelo Molina Empleado Judicial Sec. Prensa Judiciales Cba. Arg. Gonzalo Pedano Lic. Filosofía. Comisión Homenaje Desapar. Cba. Arg. Alejandra Beltrán Lic. Cs. Comunicación. Gestora Social Comunitaria. Cba. Sergio Ortiz Periodista Sec Gral PL. Arg. Iván Peña Trabajador despedido. Mil por Cuba. Bs As. Arg. Eduardo Flores Docente, delegado de la UEPC. Cba. Arg. Guillermo Brito Delegado Sindicato Subte. ABC Clasista. Bs As. Arg. Irene Artacho Trabajadora Bibliotecaria. Mendoza. Arg. Laura Ortiz Licenciada en Historia. Docente. Cba. Arg. Daniel Serrani Contador Público. Gremio Judicial AGEPJ Cba. Arg. Nélida Loza Jubilada, Obstetra. Buenos Aires. Arg. Angel L. Jaime Director Médico Clínica Junín Salud Coop. Cba. Arg. Ana María Lotito Psicóloga. Buenos Aires. Arg. Pablo Kirschbaum Geólogo, ex sec gral ADIUNSA Salta. Arg Elena Rivero Docente jubilada. Salta Arg Fanny Martín Docente, ingeniera. Cba. Arg. Marcos Jaime Estudiante Medicina UNC Cba. Arg. Gerardo Sosa Estudiante Luján, Buenos Aires. Arg. Miguel Lafuente Gráfico Buenos Aires. Arg. Irma Ramacciotti de Molina. Abuelas de Plaza de Mayo Cba. Arg. Eladio González director Museo Che Guevara Buenos Aires Arg Beatriz Muñoz Museóloga Cdad.de Buenos Aires Arg. Mario Alessio Psicólogo UNC Cba. Arg. Gerardo Caviglia DNI 12 713 414 Abogado Bs As Arg. ADRIANA VEGA.- Escritora Asociación Cultural José Martí Arg. GABRIEL KOHEN.-Contador MARIO GONZALEZ. Luchador Social AZUCENA GARCIA Universitaria PATRICIA PITES Empleada VERONICA PITES Luchadora Social NIDIA CERIZOLA Psicóloga ADRIANA CERIZOLA Ama de casa JORGE GINEBRA Docente y Fisioterapeuta ELSA TARTARA Jubilada LAURA TRONTI Docente RUBEN LESSE Empleado LETICIA MARONESE Socióloga AYELEN SCUDERI Profesora EDUARDO FERNÁNDEZ Ingeniero MARIA GIMANA BAEZ Docente ERNESTO SCUDERI Profesor CARLOS MANUEL VALDES Licenciado Lengua Alemana PATRICIA GONZALEZ Empleada LAURA GONZALEZ Empleada MARISA MATTERI Empleada JOSE LEMOS Maestro Mayor de Obras ELOISA HERAT Poeta LUCIA LEMOS Empleada ALEJANDRA LEMOS Empleada ALBA MÁRMOL Periodista ANA MARIA RAMB Escritora NITA SILVESTRINI PSICOLOGA SOCIAL SERGIO GABRIEL DOMINGUEZ Empleado DORA AGUIAR TALICE Casa de Amistad Arg-Cub José Martí de San Juan MARTHA DELGADO Casa de Amistad Arg-Cub José Martí de San Juan LUCIA ESTER DIAZ Casa de Amistad Arg-Cub José Martí de San Juan LORNA GUTIERREZ Empleada San Juan FEDERICO MAGGIO Empleado San Juan CARLA SAMBRANO Casa de Amistad Arg-Cub José Martí de San Juan VERONICA ONTIVEROS Estudiante San Juan MARIA FERNANDA ONTIVEROS DELGADO Estudiante-San Juan. Irina Costantini (argentina) DNI 34066273. Estudiante. José María Paz Médico MN 73348 DNI 13345700 Hurlingham Bs As Arg Stella Maris Thomas DNI 1457569 Hurlingham Bs As Arg Laura Mercedes Paz DNI 31.664.444 estudiante de medicina de la ELAM Mariana Ailén Paz DNI 35.754.082 estudiante Bs As Arg. Guillermo Facundo Paz DNI 30.639.687 universitario y empleado bancario Humberto Benjamín Piccione Jubilado Técnico Bs.As. Arg. Catalina Eibenschutz Profesora Universitaria UAM-X México D.F. Felicia Jiménez, Periodista Venezolana. Angel Cristóbal. Periodista Venezolano Raúl Figueroa Vergara, abuelo, Chile. Mirta Clara Psicóloga. Fliar de víctima de Masacre Margarita Belén. Arg. Oscar Abraham Sorokin – Concordia – Entre Ríos Arg. Minerva Gutiérrez, trabajadora social, Montreal, Québec, Canadá. M. Cristina Pagano psicóloga Córdoba Arg. Andrés Henríquez Reyes Dirigente nacional de la Agrup Nac de Ex Prisioneros Políticos de Chile Sergio Pereira. Portugal. Bernardo Alberte (h.). L.E. Nº 5.526.362 Buenos Aires Arg. Willian R. Superlano Osorio, Ingeniero,Venezuela. Marcelo Gustavo Cena, DNI 17 097 425, Periodista de la AGENCIA NACIONAL DE NOTICIAS TELAM/ Arg. Adys M. Cupull Reyes escritora cubana, Cuba. Froilán González García investigador cubano, Cuba. Gustavo Robles, Relaciones Políticas, PARTIDO COMUNISTA de los Trabajadores Arg. Delia Hermosí – L.C. 4.246.907 – Argentina – Maestra – Ciudadela – Bs. As. Arg. ROGELIO ROLDAN, DNI 10.702.729, Periodista, sanjuanino y cordobés, miembro del Comité Central del Partido Comunista de la Argentina. Rigoberto Tamayo Martínez DNI 93791077 Quilmes Bs As Arg. Emma Ignazi – Jubilada docente- Córdoba. Arg. Viviana Mejía, Movimiento Colombiano de Solidaridad con Cuba. Colombia. Raquel S. de Witis, docente, mamá de Mariano Witis fusilado por la bonaerense- Comisión por la Memoria, la Verdad y la Justicia – Zona Norte – Bs. As. Arg. Susana De Wilde- Presidenta. Casa de la Amistad Argentino-Cubana. Zona Norte. Buenos Aires, Arg. Hugo Alberto de Pedro, Contador Público, Capital Federal, Arg. Ana Virginia González. Universidad Médica de Cuba,F inlay-Albarrán. Cuba. Anabel Recio González . Universidad de la Habana. Cuba. Pedro Pablo Recio Molina. Universidad Pedagógica E.J.Varona. Cuba. Carlos Alberto Pérez, jubilado, Ciudad Autónoma de Buenos Aires, DNI: 4.414.260 Arg. Edgardo Fernández Stacco Presidente Casa de la Amistad Argentino-Cubana. Bahía Blanca. Arg. David Andenmatten, sindicalista, Ginebra, Suiza. Federico Molnar Cineasta Córdoba Arg. Víctor Manuel Ramos. Identidad 1002 1946 00112, Honduras Aurelio B. R. NARVAJA, D.N.I. Nº 8.402.70 Editor de libros. Erasmo Magoulas, Canadá. Primo Ilario Soravia – Bologna – Italia. Isabel Fernández Casaña 71439955G. Profesora de Secundaria. Lucena (España) Luciano Carta, enfermero del Hospital de Loiano, provincia de Bologna, Italia. Josep M. Pijuan Utges DNI 36906686N Educador. Cataluña, Estado Español. Antonio González Ordóñez colectivo Radio Comunitaria La Rosa de San José, Coro, Estado Falcón Venezuela. Yanina Lamberti, bioquímica, UNLP, La Plata Arg. Juan Ramón Saravia, escritor hondureño. Honduras. Rubén Sacchi, escritor, Director Revista Lilita DNI 11998373, Bs As. Arg. DELIA PARDO, Traductora, Miembro de la Multisectorial de Solidaridad con Cuba y del Comité por la Libertad de los Cinco Cubanos rehenes del imperio. Arg. LUIS PELAYO-INGENIERO Y DOCENTE, VILLA GENERAL BELGRANO-CÓRDOBA Arg. Eva De Bartolo, empleada, Buenos Aires, Argentina Susana Escudero Docente Pcia de BsAs Argentina Diego Maita López – DNI 26.899.430 – Docente Universitario, Salta, Argentina. Stella Calloni, periodista escritora argentina. Marcela Alejandra Ricca – psicóloga social – Chacabuco – Bs As – Argentina Martín Serra DNI: 30330483 Córdoba. Argentina. Prof. Reynel Llanes Belett, Filósofo, Prof. de la Universidad Médica de Cuba, La Habana, Cuba. ELSA CHANAGUIR – Docente Universitaria, abogada – Córdoba, Argentina BENJAMÍN ELKIN – Docente Universitario, arquitecto – Córdoba Argentina IRMA CHANAGUIR – Jubilada – Córdoba, Argentina Irene Sofía Antinori Lic. en Psicología UBA, Argentina Augusto Rivero Mas, arquitecto, Cuba Emma Mas Espinosa, ama de casa, Cuba María Caridad Rivero Mas, Lic. Química, Cuba Luis Fleites Hernández, Ingeniero Eléctrico, Cuba Luis Fleites Rivero, Ingeniero Civil, Cuba Leonel Fleites Rivero, Ingeniero Eléctrónico, Cuba Alejandro Fleites Rivero, Empleado, Cuba Marlene Zapata de Fleites, enfermera, Cuba Adrián Fleites Zapata, estudiante, Cuba Martín Méndez, sec administrativo, AGEPJ, judiciales, Cba, Arg. Claudia V. Fernández, DNI 13.211.532 Empleada Administrativa, Capital Federal. Argentina. REDE SOLIDÁRIA ANTIIMPERIALISTA, Brasil. Victor Montagna, Docente y Psic. Social, jubilado. Arg. CECILIA HOPEN, psiquiatra y psicoanalista, Carta Abierta, Bs A, Argentina- María Teresa González Gutiérrez, economista, Cuba Amaury Pérez Vidal, cantautor, Cuba Silvio Rodríguez Domínguez, Trovador, Cuba. Fernando Enrique Rivero Milán, Dirección de Cooperación y Organismos Internacionales, Ministerio de la Informática y las Comunicaciones, Cuba. Carlos Daniel Bacelli, Iniciativa Popular Cte del Sudeste, Camilo Aldao, Arg. Yordanis Ricardo Pupo Periodista Joaquín Fernández Moreno Periodista Carlos Melián Moreno Periodista Olguisbel Mariño Fernández Comunicadora Social Lázaro Wilson Fotógrafo William Rojas Fotógrafo Liubert González Diseñador Sandra Guerra Rodríguez Jefa del centro Yuliet García Divulgadora Surelis Ramos Divulgadora Yoan manuel Sánchez Informático Odalis Martínez Secretaria, todos del Centro de Comunicación Cultural de la Dirección Provincial de Cultura de la provincia Holguín, Cuba. Silvia Furlan Dni 10160217 Nono – Traslasierra – Córdoba Arg Daniel Sancho Dni 10320488 Nono – Traslasierra– Córdoba Arg Adriana Sonia Taboada Psicologa Comisión por la Memoria la Verdad y la Justica de Zona Norte. Arg. Tomás Alzugaray trabajador de la televisión Arg Cesar Fabian Gatti DNI 21693837 Contador Publico, Buenos Aires Argentina Jorge Witis, artesano, integrante de la Comisión por la Memoria, la Verdad y la Justicia – Zona Norte – papá de Mariano fusilado por la bonaerense- Bs. As.- Argentina Segundo Mesa Castillo Neurólogo Hospital Psiquiátrico de la Habana, Cuba. Carlos Pelloli, mutual Sentimiento, Capital Federal. Arg. ROBERTO DANIEL BASTIDAS CENTENO – PERIODISTA Cuba Sergio González García, Historiador, Museo Numismático de Cuba, Nacionalidad cubana. Juanita Conejero Teijeiro (escritora) Cuba María Elena Naddeo diputada Diálogo por Buenos Aires, DNI 12-081-439 Arg. Fanny Edelman Dirigente Política del PCA Arg MARIANO ALFAGEME – DNI 32.046.871 – FEDERACION JUVENIL COMUNISTA LA PAMPA- ARGENTINA Pablo Oscar Boetsch DNI 6538289 Médico, Salta Arg. Pedro Ortega Gil- estudiante- España Adriana Armanino- TrabajoSocial- Rosario Argentina Eduardo Rozas Aristy arquitecto y profesor titular (j) de la UASD en República Dominicana. Mayra C. Cruz, Director-escritor de Programas de Radio, Radio Ciudad de La Habana, Cuba. Ernesto Germano Parés – sindicalista / jornalista – Rio de Janeiro – Brasil Isabel del Carmen Herrera García. Asesora, Directora y Escritora de Programas de Radio. Cuba Patxi Calvo Enríquez 14236363F Euskal Herria Criminólogo Milagros Valdeavellano Roca Rey, Religiosa del Sagrado Corazón, Directora de PROEPAZ, de Perú, en nombre de de los miembros del equipo, los jóvenes voluntarios, los docentes y personal de la red de 53 escuelas del distrito, sobre todo de los niños de los clubes por la PAZ Perú. Maricela Pérez Escalona Profesora de la Universidad de Ciencias Médicas de Granma, Provincia de Granma. Cuba Aida Sera Fernández. Profesora de la Universidad de Ciencias Médicas de Granma,Provincia de Granma. Cuba Jorge Domínguez Morado, periodista Cuba Manuel Simpson – Informatico – Argentina Armando Cristóbal Pérez, escritor, profesor, Unión de escritores y artistas de Cuba UNEAC, Cuba. Nora Beatriz Rosanó. Médica. Argentina. MARTA SPERONI Maestra. Argentina Amelia Rossi sindicalista Buenos Aires. Argentina Olga Morales fotógrafa documentalista Buenos Aires Argentina Viviana Sonia Losada -arquitecta- Comisión de Familiares de Desaparecidos de Lanús- Buenos Aires – Argentina Judith Galarza Campos, Secretaria Ejecutiva de FEDEFAM, Mexicana residente en Venezuela GRACIELA SUSANA MONJE -DOCENTE DE LA PROVINCIA DE BUENOS AIRES -ARGENTINA – DNI 6204881- MIEMBRO DE LA ASAMBLEA DE CIUDAD EVITA , Y DE LA COORDINADORA DE VECINOS DE LA MATANZA Ligia Uribe, presidenta de ARLAC, Asociación de Refugiados Lartinoamericanos y del CARIBE, Residente en Bélgica. LIBORIO NOVAL FOTOGRAFO CUBA María Elena Soteras Zambrano, Actriz, directora de Teatro y Profesora del ISA Cuba Casa de la Amistad Argentino Cubana de Lanús, Buenos Aires, Arg CASALE Sonia, Abogada, Argentina Luis Dante Alveroni Prof. de historia Arg Silvia Petralia – Psicóloga- Buenos Aires – Argentina Daniel Gabriel Sosa gasista arg. Patricia Lamanuzzi, DNI 12714373 Ama de Casa Buenos Aires Argentina Edison Díaz González. Colombia Arturo Arroyo, DNI 28397051, Docente, Salta, Argentina Nadia Eliana Rizzo, DNI 26952604, trabajadora social, Buenos Aires, Argentina Guillermo Pastorino, DNI 29041154. Maestro rural, BS AS, Argentina OLGA VAVASSORI LIC.en ENFERMERIA. ESTUDIANTE ANTROPOLOGIA. ROSARIO ARGENTINA José Ferrer Suecia Dr Alberto Jorge Pinus. Ciencias Económicas DNI 4524619 Argentina. Eduardo Monte Jopia, Editor Argentina María Cristina Güena – docente – Buenos Aires – Argentina Sandra l. Bellini AFEAC Línea Fundadora Chaco- Argentina Dra Pamela Y. Giletta La Habana-Cuba Becada Argentina Emiliano N. Giletta Chaco-Argentina Pablo E. Calderón. Ingeniero Electrónico CANTV Venezuela ALEX MAURICIO HERREÑO VARGAS. ESTUDIANTE DE DERECHO DE LA UNIVERSIDAD LA GRAN COLOMBIA. COLOMBIA. Marta S. Sánchez. Docente. Santa Rosa, La Pampa, Argentina Jorge Falcone Documentalista Docente Universitario Arg. (siguen las firmas) Para adherirse a esta petición envíe un correo a fidelnobeldelapaz@gmail.com Ernesto Rubio Estrada, Abel Padrón Padilla, Abel Prieto Jiménez, Abelardo Castillo, Abner Barrera Rivera, Adolfo Pérez Esquivel, Agustín Lage Dávila, Alberto Cruz, Alberto Müller Rojas, Albor Ruiz, Aleida Godínez Soler, Alejandro Castro Espín, Alejandro Dausá, Alfredo Vera, Alicia Jrapko, Alina Perera Robbio, Allan G. Greenberg, Amado del Pino, Amy Goodman, Ana Esther Ceceña, Andrés Gómez, Andrés Sallari, Andy Robinson, Angel Guerra Cabrera, Angeles Maestro, Antonio Guerrero, Antonio Maira, Antonio Peredo Leigue, Arelys María Echevarría, Ariel Dorfman, Ariel Terrero, Arleen Rodríguez Derivet, Armando Hart Dávalos, Arnold August Arundhati Roy, Atilio Borón, Aurelio Alonso, Belén Gopegui, Benito Joaquín Milanés, Bernardo Alvarez Herrera, Bernie Dwyer, Blanche Petrich, Bruno Rodríguez Parrilla, Carlo Frabetti, Carlos Camaño, Carlos Carnicero, Carlos Fazio, Carlos Fresneda, Carlos Lage Dávila, Carlos Mario Castro, Carlos Martínez, Carlos Tena Carmen Lira Saade, Celia Hart, Cindy Sheehan, Cintio Vitier, Daniel Ortega, Saavedra Danny Gutiérrez, Dave Lindorff David Brooks, David Cole, David E. Sanger, Dax Toscano Segovia, Deisy Francis Medidor, Dick Emanuelsson, Dixie Edith, Domingo Alberto, Rancel Dorimar, Ortiz Eduardo, Eduardo Dimas, Eduardo Galeano, Eduardo Heras, León Eleazar Díaz Rancel, Elena Poniatowska, Eliades Acosta Matos, Elma Beatriz Rosado, Elsa Claro, Elson Concepción Pérez, Emilio Marín, Emir Sader, Enrique Ubieta, Eric Toussaint, Ernesto Cardenal Ernesto Carmona, Ernesto Montero Acuña, Ernesto Vera, Esteban Lazo Hernandez, Esteban Morales Domínguez, Eugene Robinson, Eva Golinger, Eva Sastre Forest, Evo Morales Ayma, Felipe Pérez Roque, Fernando Martínez Heredia, Frei Betto, Frida Berrigan, Frida Modak, Gabriel García Márquez, Gennaro Carotenuto,Gerson Borrero, Gilad Atzmon, Gilberto López, Rivas Giorgio, TrucchiGiraldo, Mazola Gloria, Gaitán Graciela Ramírez, Guille Vilar, Guillermo Cabrera, Hedelberto López Blanch, Heriberto Rosabal, Hernando Calvo Ospina, Hernán Uribe, Horacio Labastida, Howard Zinn, Hugo Alberto de Pedro, Hugo Moldiz Mercado, Ignacio Ramonet, Immanuel Wallerstein, Iroel Sánchez, Isabela Rodríguez, Ismael Clark, Arxer Jackson de la Cruz, James Petras, Jane Franklin, Javier Rodríguez, Jean-Guy Allard, Jesús Martín Barbero, Jim Cason, Jim Lobe, Joaquín Rivery, TurJohn Pilger, John Saxe-Fernández, Jorge Enrique Adoum, Jorge Gómez Barata, Jose Saramago, Joseph E. Stiglitz, José Antonio Bacigalupo, José Blanco, José Daniel Fierro, José Luis Méndez Méndez, José Manzaneda, José Pertierra, José Steinsleger, José Vicente Rancel, Juan Almeida Bosque, Juan Almendares, Juan Antonio Fernández, Juan Carlos Camaño, Juan Gelman, Juan Jacobino, Juan Luis Vallina Ariznavarreta, Juan Marrero, Juan Pablo Carreras, Juana Carrasco, Martín Julio García, Luis Justo González Ortega Kaloian, Santos Cabrera, Kathleen Kennedy Townsend, Kenia A. Agramonte, Leonard Weinglass, Leonardo Boff, Liborio Nova, Lili Rodríguez, Lillian Lechuga, Lisandro Otero, Livia Reyes, Luis Barrios, Luis Bilbao, Luis Britto García, Luis Bruschtein, Luis Báez, Luis López Viera, Luis Rumbaut, Luis Sexto, Lázaro Barredo, M. H. Lagarde, Manuel Cabieses Donoso, Manuel David Orrio, Manuel E. Yepe, Margarita Alarcón Perea, Margarita González Fernández, Maribel Acosta Damas, Marie-Dominique Bertuccioli, Marina Menéndez, Mario Benedetti, Marisol Ruiz Soto, Marjorie Cohn, Mark Weisbrot, Marta O. Carreras Rivery, Marta Valdés, María Rojas, Mauricio Aira, Mauricio Rodríguez, Max Castro, Max Lesnik, Mayang di Inzaulgarat, Mercedes de Armas García (Chachi), Michael Moore, Michel Collon, Miguel Bonasso, Miguel Marín Bosch, Miguel Rubiera Justiz, Miguel del Padrón, Miguel Ángel Untoria, Pedroso Monserrat Ponsa, Mumia Abu-Jamal, Mónica Montes Medina, N. Esteban Martínez, Naomi Klein, Nelson P Valdés, Nicolás Maduro Moros, Nidia Díaz, Noam Chomsky, Noelio Tiuna, Néstor Kohan, Oliver Zamora Oria, Omar Valiño, Omara García Mederos, Oriol de la Cruz Atencio, Orlando Oramas, León Oscar, Alfonso Sosa, Oscar Ugarte, Che Osvaldo Bayer, Osvaldo Gutiérrez Gómez, Osvaldo Martínez, Pablo González Casanova, Pascual Serrano, Patricio Montesinos, Patrick Cockburn, Paul Craig Roberts, Pedro Prada, Pedro de la Hoz, Percy Alvarado, Peter Kornbluh, Rafael Cancel Miranda, Rafael Rodríguez Cruz, Ramón Barreras, Ferrán Ramón Chao, Ramón Sánchez-Parodi Montoto, Randy Alonso Falcón, Raul Garcés, Raúl Alzaga Manresa, Raúl Gómez, Reinaldo Taladrid Herrero, Renato Recio, René González Sehwerert, Ricardo Alarcón de Quesada, Ricardo López Hevia, Robert Fisk, Roberto Bardini, Roberto Chile, Roberto Fernández Retamar, Roberto Montoya, Roberto Morejón Rodríguez, Rodolfo Blanco Cue, Rogelio Polanco Fuentes, Rosa María de Lahaye Guerra, Rosa Miriam Elizalde, Rosa Regás, Roy Chaderton Matos, Rémy Herrera, Salim Lamrani, Santiago Alba Rico, Saul Landau, Sergio Abel Reyes, Silvio Rodríguez, Simon Wollers, Stella Calloni Subcomandante Marcos, Susana Tesoro, Tariq Alí Theotonio Dos Santos, Thierry Meyssan, Thom Shanker, Tom Crumpacker, Tom Engelhardt, Tom Hayden, Tomás Borge, Tubal Páez, Umberto Eco, Vicky Peláez, Victor Gonzalez Martínez, Víctor Flores Olea, Wayne Smith, Wilkie Delgado Correa, William Blum, William Fisher, Winston Orrillo, Yaciel Peña de la Peña, Yaifred Ron Calendario, Gioia Minuti… (Traduzione Granma Int.)

9 pensieri su “INTERNAZIONALISMO ANTIIMPERIALISTA:noi stiamo con Fidel, senza se e senza ma

  1. Ma che senso avrebbe dare il nobel a un dittatore sanguinario come Fidel castro??? migliaia di cubani sono fuggiti da Cuba e migliaia sono stati massacrati dal regime, ma dico stiamo scherzando o siete seri?

    A Cuba Fidel Castro ha portato solo fame miseria e morte, per lui ci vorrebbe il Nobel per il peggior criminale dell’america latina, siamo seri.

  2. Non credo che nessuno in Italia senza averne una profonda conoscenza possa comprendere cosa significhi la vita a Cuba, mi sono recato sull’isola molte volte, ho passato molto tempo a discutere con anziani che mi hanno raccontato di prima della cosiddetta rivoluzione, con giovani, con padri di famiglia con tassisti con nocchieri di carrozze, con tutti quelli che si sono fidati di me, ho cercato un contatto con quella gente, e quello che sto scrivendo non è frutto di una mia visione ma è la pura realtà. Il motivo per il quale non è facile comprendere Cuba è che la vera caratteristica che distingue questo paese dal resto del mondo è la follia, la follia è una caratteristica umana, tutti noi abbiamo una piccola dose di follia ma non credo che sia mai successo come a Cuba che un folle abbia mai preso il potere di uno stato e creato attorno a se una struttura complessa come quella del governo Cubano. Per comprendere quella follia bisogna essere estremamente lucidi, scordare tutto quello che si dice contro il governo cubano, ed osservare, semplicemente. Uno dei più grandi errori che spesso si fa parlando di Cuba è quello di cadere nella prima fondamentale trappola: credere che ci sia un nesso logico tra i motivi della presa del potere da parte di Fidel Castro e deliri legati al socialismo o al comunismo, a Cuba non esiste nulla di tutto questo, che negli anni 50 persone in buona fede abbiano avuto la sfortuna di battersi affianco di Castro è un dato di fatto che non ha nulla a che vedere con l’uso vergognoso che adesso la propaganda politica fa. A Cuba è tutto finto, ma è talmente grande la distanza tra realtà e menzogna che si stenta a credere che possano essere tutte menzogne. Eppure è così, il paese è totalmente allo sfascio, niente funziona a dovere, la televisione trasmette senza sosta che tutto è a posto, fa vedere immagini di migliaia di persone in piazza per manifestare, fieri di sventolare la bandierina Cubana, ma è tutto finto come in un film. E’ solo un continuo bombardamento di grottesca propaganda politica. Niente è a posto, la gente ha fame, la gente guadagna da 3 a circa 25 dollari nel caso di un poliziotto, la tanto decantata medicina cubana è inesistente, gli ospedali sono in condizioni pietose, manca tutto, dai vetri alle finestre ai farmaci, un’infermiera di un ospedale pediatrico mi ha raccontato che quando mancano le siringhe nuove si usa la stessa con lo stesso ago per iniettare i bambini e spesso questo causa infezioni che vanno incise, una chirurga mi ha raccontato di aver terminato un intervento alla luce di alcuni accendini e di una candela, poiché mancava l’elettricità e il generatore d’emergenza non funzionava, e una dentista che era costretta ad utilizzare la stessa fresa finché non si consumava con decine di clienti. Quando un turista si procura anche solo un graffio viene portato in un ospedale per turisti dove si paga in dollari, un cubano anche se in gravi condizioni non può accedere ad un soccorso decente, in ogni caso nelle farmacie per cubani non si trova praticamente quasi nulla, sono stanzoni con decine di scaffali vuoti dove è persino difficile trovare dell’alcool denaturato e dove il farmacista spesso prescrive erbe medicinali, non avendo altri rimedi da proporre. Nelle farmacie per turisti l’accesso ai cubani è vietato, si entra esibendo il Passaporto e in queste seconde farmacie si trova di tutto, molti sono farmaci che il governo cubano riceve in donazione per il popolo e che invece rivende in dollari ma comunque non manca quasi nulla, e quasi sempre c’è un gruppetto di donne davanti queste farmacie che chiede ai turisti che entrano di fargli il favore di comprargli i farmaci di cui hanno bisogno esibendo il passaporto straniero, pur avendo il denaro, infatti, è vietato per i cubani accedere alla maggior parte delle medicine, una situazione ridicola e penosa. La gente che si vede in televisione alle tribune aperte come vengono chiamate, è costretta a parteciparvi, lo sanno tutti i cubani questo, sono gli studenti delle scuole, assieme agli operai e i braccianti che per non avere problemi col cdr(comitato di difesa della rivoluzione) e soprattutto per non vedersi sottratto dal già magrissimo stipendio un giorno di lavoro, vanno, vengono caricati come bestie su camion e autobus, e stanno lì a mostrare le teste e le bandierine. Annullati, essere umani che devono solo fare una comparsa. Una follia tanto grande che è impossibile da credere soprattutto a noi nati e vissuti in un paese democratico, se qualcuno avesse dei dubbi su quello che sto dicendo, basta recarsi a cuba, per accertarsene, tutti sanno come stanno le cose. La scena dell’uomo che fa un segno quando la telecamera li inquadra per fargli sbandierare istericamente la bandierina ha del patetico, e spesso quando la tribuna aperta si fa nei piccoli centri degli operai con dei grossi pennelli danno una mano di vernice, ma solo nelle facciate delle case che si troveranno riprese dalla telecamera, che tutto appaia pulito e lindo in televisione, questo importa. Quello che è subito evidente è comunque la stranezza del fatto che nessun cubano potrebbe sopravvivere con quello che il governo cubano fornisce in teoria per la sussistenza, è molto semplice, non è possibile vivere col cibo della libretta che ogni cubano ha, si tratta di pochissimo riso, un po’ di zucchero e fagioli neri in quantità appena sufficiente per pochi giorni, meno di un litro d’olio di semi, circa sei uova il mese e una volta l’anno un paio di pezzetti di carne non più grandi di un posacenere. Il latte per i bambini è di pessima qualità, và bollito prima di essere bevuto, e in ogni caso i ragazzini hanno diritto a riceverlo con la libretta solo fino a sette anni d’età, dopo si va a scuola dopo aver fatto colazione con un bicchiere d’acqua e zucchero, perché il latte che vendono in bottega non tutti hanno il denaro per comprarlo. Per l’igiene un pezzetto di sapone ogni quattro mesi circa, a volte sei mesi. Follia irrazionale, con i pochi dollari che guadagna un cubano in un mese intero, in uno spaccio in dollari si può comprare solo uno shampoo o una scatola di carne. E così tutti sono costretti a rubare dove lavorano, qualunque cosa, lo sa bene ogni cubano che la prima cosa che fa quando attraversa la porta dell’impresa, dove lavora è cercare il modo di portare fuori qualcosa. Tutti vendono qualcosa, banane, indumenti il loro stesso corpo, qualcosa per non sentire la fame. La vera Cuba non è solo l’Habana, provate a recarvi nei piccoli centri lontani dai dollari dei turisti, provate ad accendere una luce di notte (ammesso che ci sia, visto che l’elettricità lontano dai centri turistici e l’Habana viene interrotta spessissimo) e noterete che il pavimento delle povere case è pieno di grossi scarafaggi, poiché non esiste un sistema fognario e tra le case scorre un perenne rigagnolo maleodorante. Provate a svegliarvi con la camera invasa dal fumo della cucina a cherosene usato per fare dell’ottimo caffè fatto con poco caffè e tanta polvere di ceci tostati, e poi aspettate la sera senza nient’altro da fare che aspettare la notte. Il completo fallimento della strategia economica a Cuba è un dato di fatto, e non è una novità, cuba non ha mai avuto una capacità produttiva, secondo il parere dei cubani stessi è sempre vissuta alle spalle dell’unione sovietica. Fidel Castro ha commesso l’errore di credere che gli aiuti dalla Russia comunista lo avrebbero foraggiato all’infinito. Niente era pronto a far sopravvivere l’isola economicamente quando crollò il comunismo in Russia e il flusso di merci e denaro s’interruppe. E così quello che Fidel ha chiamato “periodo speciale”in pratica la crisi economica dovuta al crollo dell’unione sovietica si è protratto all’infinito. La capacità di produzione dello zucchero è peggiorata d’anno in anno. A causa della mala gestione nelle campagne e della vetustità delle raffinerie ad oggi cuba ha chiuso per sempre la maggior parte delle raffinerie, arrivando al punto di acquistare dall’estero lo zucchero. Follia tra le follie, Cuba era uno dei primi produttori di zucchero del mondo, l’incapacità del governo cubano è totale, l’ex direttore di una delle raffinerie più grosse mi ha spiegato gli errori che la gestione attuale fa e che ha fatto crollare la produzione, errori grossolani, assurdi, secondo lui dovuti al fatto che non essendoci un proprietario gli operai rubano e pensano a vivere alla giornata. La libertà è in pratica inesistente sull’isola, sono migliaia i prigionieri politici nelle carceri, uomini che vengono condannati senza avere la possibilità di una difesa legale a pene che spesso superano i 20 anni, senza nessun’altra colpa che quella di non essere in linea con le idee del governo, uomini alimentati con due sole razioni di semola di mais al giorno, molti rinchiusi in celle d’isolamento per anni. Uomini dimenticati da tutti. In oltre alcuni cubani sostengono che parecchi oppositori del governo sono praticamente spariti, non si sa se sono ancora in vita o in quale carcere si trovino. L’unica opposizione esistente sull’isola è quella fatta da vari piccoli gruppi di coraggiosi che sono coperti in qualche modo dalla debole organizzazione per i diritti umani, questi se non si fanno notare troppo non vengono incarcerati, ma vengono umiliati e maltrattati in mille modi. E in ogni caso questi uomini vivono in quasi isolamento sociale, la gente ha paura di farsi vedere con loro, nessuno va mai a casa loro, per paura di essere accusati di essere antirivoluzionari dalla polizia. Spesso quando si uniscono per fare delle dimostrazioni pacifiche vengono spintonati, caricati su camions e abbandonati a 40-50 chilometri nella boscaglia, costretti a camminare anche un paio di giorni per tornare indietro. Chi ha il coraggio di dissentire più degli altri viene torturato e abbandonato in piena campagna senza nessun aiuto. Ad un ragazzo colpevole di aver osato di aver stretto amicizia con un dissidente suo vicino di casa furono stritolati i testicoli e in gravi condizioni fu scaricato a 40 chilometri da casa. Nessuno in Europa ha mai mosso un dito per questa gente coraggiosa, e sono molti gli esponenti politici che credendo, o fingendo di credere alla propaganda ben pianificata che il governo cubano diffonde arrivano persino a recarsi in visita da Fidel Castro, ben contenti di essere ripresi dalle telecamere, credendolo un eroe della rivoluzione, una specie d’ultimo baluardo del comunismo, e cosa ancora più di cattivo gusto lo utilizzano per scopi propagandistici. Le delegazioni straniere a Cuba sono come tenute dentro una sfera dorata durante le visite, stesso trattamento è riservato ai politici e ai sostenitori del regime, sono accompagnati da agenti del DDI e della vera Cuba hanno una visione molto distorta, visto che vengono ospitati nei mega alberghi e invitati nei palazzi del potere, cosa dovrebbero capire costoro di Cuba? Non è possibile credere che uomini politici che hanno libero accesso alla voluminosa documentazione di Amnesty international, o che potrebbero semplicemente leggere nelle pagine della storia della rivoluzione cubana dei molti omicidi di stato perpetrati dalla dittatura di Fidel Castro dagli inizi degli anni 60 ad oggi, per eliminare decine di ex compagni d’armi diventati scomodi perché troppo democratici o colpevoli di oscurare il suo potere, dai resoconti dei cubani e le ricostruzioni storiche è assodato che l’attuale dittatura castrista ha superato di migliaia di volte il numero di omicidi e di incarcerazioni del precedente dittatore Batista, i cubani dicono che l’unica differenza tra i due è che Batista ha sempre fatto uccidere alla luce del giorno dai suoi sicari, mentre Castro ha sempre agito in segreto, eliminando decine di centinaia di cubani democratici con rapide esecuzioni, o facendo sparire nel nulla chiunque abbia messo in dubbio la sua autorità, protetto da false tesi politiche. Fidel dice di aver liberato Cuba dal dittatore Batista, ma in realtà anche se la situazione della gran parte dei contadini sotto Batista era miserevole ammesso che si possa fare una paragone tra le due dittature quella di Fidel è decisamente più dura della precedente e lo è in tutti i sensi, è più totalitaria, è più repressiva nei riguardi dell’opposizione( Castro non avrebbe permesso ad un suo ipotetico gemello di prendere il potere a Cuba, lo avrebbe fatto fucilare immediatamente), in oltre a Cuba prima della presa di potere di Castro esisteva una solida struttura economica, cuba era il primo produttore del mondo di Zucchero e tabacco, le campagne erano molto ben sfruttate e migliaia di Cubani erano benestanti e proprietari terrieri, oggi invece a causa della mala gestione e della teoria del tutto statale Cuba è in concreto un paese del terzo mondo, importa lo zucchero dall’estero e il rendimento delle sue terre è precipitato ad un livello da medioevo, se poi vogliamo fare un cinico calcolo delle vittime causate dalle due dittature il rapporto è di qualche centinaio contro decine di migliaia, vince Castro naturalmente, senza contare il continuo stillicidio di morti annegati che cercano di fuggire verso la Florida in zattere improvvisate. Molti politici di sinistra fingono di non sapere nulla, perché farsi vedere in compagnia di Castro fa sempre clamore tra gli elettori, come fingono di non sapere nulla dell’attività di narcotraffico del governo cubano, su diretto controllo di Raul Castro con la supervisione del fratello Fidel, che ha trasferito centinaia di tonnellate di cocaina dalla Colombia agli stati uniti e all’Europa negli anni ottanta e che tutt’oggi prosegue sebbene in misura ridotta con le centinaia di kilogrammi di droga che attraverso la Spagna giunge in Europa. Un anziano cubano mi ha raccontato che all’Habana, vicino il Morro nel 1960 ha visto con i suoi occhi un fossato, all’interno del quale c’era un palo di legno, a quel palo erano legati e fucilati decine di cittadini cubani la settimana. L’evidenza che Fidel Castro è un uomo ricchissimo e spietato e che ha preso il potere con la forza requisendo gli averi di milioni di cubani senza che questi lo desiderassero e che lo stesso fatto che non era possibile come non lo è adesso poter scegliere un altro governo non pare essere importante, come se la logica non esistesse. Quella del valoroso popolo cubano che difende la rivoluzione è una delle fandonie del governo, non esiste nessun popolo cubano compatto e valoroso, il popolo cubano è in verità prigioniero di una folle teoria, e lo è non solo all’interno dell’intera Cuba, ma anche in piccole celle che sono le varie province, infatti, per evitare che la popolazione si sposti da una città all’altra, Fidel ha deciso che semplicemente non ci si può allontanare dalla città di registrazione del documento d’identità se non tramite un’autorizzazione della polizia, pena una multa, una delle tante assurde multe del regime. Non bisogna scordare inoltre che la ribellione contro il dittatore Batista in origine non fu solo dovuta alle forze a cui apparteneva Castro, la cuba democratica e quella cattolica furono in prima linea per ottenere la libertà, Fidel Castro riuscì a raggiungere la vetta del potere con una serie di vergognose eliminazioni, a partire dai suoi stessi compagni d’armi, furono centinaia e centinaia gli omicidi di stato e anche un solo omicidio non può avere giustificazione, la sete di potere tanto meno può giustificare quelle morti, e gli omicidi non vanno mai in prescrizione. A Cuba la percentuale di veri comunisti è persino più bassa di quella italiana, come la logica c’insegna non è mai esistito né mai esisterà un intero popolo che ha la medesima convinzione politica. Il popolo cubano ha solo commesso un errore fatale al tempo della rivoluzione nella quale credeva e che all’epoca aveva un qualche senso, se li avesse liberati dalla dittatura di Batista per passare ad un regime democratico, non potevano sapere a cosa andavano incontro, così sono passati dalla padella alla brace, da una dittatura all’altra. A Cuba c’è una chiara e infondo non celata dittatura, la stessa costituzione cubana è una follia, la radice di tutto è una follia, almeno lo è per me che non ho subito l’indottrinamento a cui ogni cubano è sottoposto sin da bambino. L’articolo 52 della costituzione è più simile ad una battuta umoristica che ad un articolo di costituzione, inizia recitando questa frase: Si riconosce al cittadino cubano libertà di parola e giornalistica conforme ai fini della società socialista, quindi non esiste nessuna libertà che non sia quella di diffondere idee “conformi” al volere del lider. L’articolo 61 recita: nessuna delle libertà riconosciute al cittadino cubano può essere utilizzata contro quello stabilito nella costituzione e le leggi, né contro l’esistenza e i fini dello stato socialista, né contro la decisione del popolo cubano di costruire il socialismo e il comunismo, in pratica chiedere libere votazioni a cuba è considerato non un diritto ma un crimine. In pratica è la stessa costituzione che vieta la possibilità che possa esistere una democrazia, un’opposizione, anche perché da alcuni anni è stato deciso da Fidel stesso naturalmente che il “socialismo cubano” è irrevocabile. Diciamo pure che gli articoli repressivi d’ogni idea democratica sono rispettati alla lettera mentre quelli che in teoria potrebbero essere utili alla società poiché ne sanciscono i diritti vengono sistematicamente ignorati. Cuba è come una pentola a pressione che sta per esplodere, la gente è esasperata, l’illegalità è l’unico modo per vivere, e persino anche quelli che si definiscono comunisti hanno lasciato la propria morale andare alla deriva, devono vivere, e allora può capitare di andare a comprare della benzina al mercato nero a casa di qualcuno che ha la foto di Fidel attaccata al muro e si dichiara fidelista, di trovare un passaggio abusivo per il centro dell’isola a bordo dell’auto di un poliziotto e cose così. La corruzione è normalità a Cuba, è lo stesso governo che attribuisce privilegi enormi a chiunque sia utile alla propaganda, giovani dirigenti delle varie strutture politiche presenti sull’isola si danno il turno ad urlare a squarciagola dai palchi delle tribune aperte incredibili fandonie di tutti i tipi in cambio di un’auto nuova con targa bianca, le auto con targa bianca non possono essere fermate da nessuno, ( le auto prive di targa sono di esponenti del governo e anch’esse ovviamente sono intoccabili) o in cambio di una villa con piscina. Lo stesso fanno oscuri signori che dalla televisione sono capaci di esibirsi in turpiloqui assurdi, gente ben vestita che di sicuro non sopravvive come la gran parte della popolazione con una decina di dollari al mese e la libretta. Gente che si è venduta al regime, gente troppo giovane che non ha nessuna possibilità di essere considerata nel panorama politico mondiale per l’evidente incapacità a sostenere un’idea senza urlarla e senza trovarsi davanti una platea immobile che non contesta una sola delle cose dette. Giovani che sperano in un posto al sole tra la miseria, giovani che hanno preso il treno sbagliato, che rischiano nel caso di un crollo dell’attuale regime di essere scagliati giù da quei palchi. Comunque assistere ad un loro comizio è sempre meglio di provare l’esperienza mistica di stare ore ad ascoltare Fidel Castro in persona dilungarsi nei suoi soliloqui senza senso, con continui cambi d’argomenti neppure legati lontanamente tra loro, ricordo che una volta seguii prima in casa alla televisione e poi in auto un terribilmente noioso discorso del lider massimo, iniziò parlando di quando combatteva da giovane sui monti, (anche se chi c’era davvero su quei monti giura che Fidel non si esponeva mai nei combattimenti)la cadenza della sua cavernosa voce era tipica del dittatore ormai sicuro che nessuno mai lo avrebbe interrotto, e concluse parlando, con la stessa enfasi di come si racconta una battaglia delle proteine nobili dello yogurt (che la maggior parte dei bambini cubani non hanno neppure idea di cosa sia) e i tremendi, come dice lui, contenitori di plastica che erano prodotti da uno stabilimento dell’isola. In una parola: follia. Per intenderci le cose che si dicono in queste tribune aperte hanno del tragicomico. Internet è vietata per uso privato, ed è inaccessibile ai cubani per l’alto costo della connessione, la posta elettronica controllata e gran parte dei siti che sono legati all’opposizione al regime sono oscurati, eppure ci sono enormi cartelloni in giro dove si parla di sviluppo del popolo grazie ad internet, che raffigurano un bambino che guarda felice un monitor di computer. Un’altra bufala ovviamente, quella che tutti i giovani cubani possono accedere ad internet. La televisione via satellite è vietata, milioni di cubani non sanno nulla di cosa si trova fuori quel mondo di menzogne e non hanno neppure coscienza dei loro diritti. Il controllo della popolazione è in mano alla polizia, all’avana c’è un poliziotto ad ogni incrocio, questi sono quasi tutti ragazzi di campagna con scarso senso dello stato, piccoli despoti che spesso non conoscono neppure le leggi che dovrebbero fare rispettare, per 25 dollari al mese sono disposti a fare turni massacranti, del resto hanno più o meno lo stesso stipendio del primario di un ospedale, e sono temutissimi. Se noleggiate un’auto, noterete che vi fermeranno spesso senza motivo, la loro idea è mettervi paura in modo che gli regaliate denaro, altrimenti s’inventeranno una multa di 10 dollari per eccesso di velocità, che, anche se state procedendo a 30 chilometri orari non potrete contestare, non è contemplato nel loro regolamento. Se un cubano si arrischia a contestare qualcosa ad un poliziotto rischia l’accusa di “falta de rispetto” in pratica semplicemente gli è applicata una grossa multa solo per aver aperto bocca. E’ risaputo che all’Habana spesso i poliziotti si appostano davanti le discoteche e fermano le ragazze di fuori città che vi si recano per prostituirsi, le spaventano dicendogli che potrebbero arrestarle con l’accusa di prostituzione, e poi gli offrono due vie d’uscita, pagare 100 dollari oppure essere arrestate o peggio violentate. Altro sistema di controllo sulla popolazione è il cosiddetto DDI, è un servizio di spionaggio interno, composto da cittadini comuni che per arrotondare con una ventina di dollari al mese lo stipendio hanno una doppia vita, lavorano normalmente e nel mentre spiano chiunque, dai vicini ai turisti, molti, infatti, sono tassisti, ma sono infiltrati in tutti i settori economici dell’isola, denunciano ogni cosa irregolare, dagli affitta camere illegali a chi ruba sul lavoro, a chi ostenta troppa ricchezza, a chi critica il governo, ogni volta che si discute della dittatura di Castro con un cubano sconosciuto si corre il rischio di imbattersi in uno di questi signori. Degli alti ranghi del governo si sa poco, si notano solo ville da sogno in periferia. Un mio conoscente che ha avuto la ventura di imbattersi in una ragazza figlia di un generale e che ha frequentato qualche tempo i rampolli della Cuba bene mi ha raccontato che la cocaina scorre a fiumi nelle feste in quelle ville da sogno. Il degrado sociale a Cuba è enorme. La sera in giro in centro habana si possono contare centinaia di giovani a caccia di turisti, gli stessi giovani che la televisione definisce la vanguardia della rivoluzione, non sono gay ma all’occasione pur di guadagnare qualche dollaro si prostituiscono, così come ogni notte le discoteche sono piene di ragazzi che portano la propria moglie o fidanzata a prostituirsi magari per dare da mangiare ai figli a casa. Tutto sommato la massiccia presenza di poliziotti rende relativamente sicuri i grandi centri ma in provincia nei piccoli paesini andare in giro specialmente durante le feste è veramente pericoloso, i ragazzi cubani sono sfiduciati, non vedono un futuro diverso dalla miseria e hanno perso la speranza che la situazione cambi, sono allo sbando, si ubriacano, e diventano pericolosi. Ho visto con i miei occhi cosa è successo durante una festa di un paesino, un ragazzo accoltellato e ridotto in fin di vita per un dollaro ed un altro a cui è stata spaccata in testa una bottiglia senza alcun motivo. Il ragazzo accoltellato lo rividi dopo qualche giorno su una carrozza a cavallo, stava mostrando ad un conoscente una lunga cicatrice che gli attraversava il ventre fattagli in ospedale per risolvere l’emorragia. Un’intera generazione è allo sbando, una generazione che comunque vadano le cose non crede più in niente, e che per quanto possa durare il presente governo sarà la fine del sistema in ogni caso. Ci sono migliaia di ragazze imprigionate in grandi edifici con l’accusa di prostituzione, molte si prostituivano, ma altre sono state accusate ingiustamente e costrette a firmare una dichiarazione che le marchia come prostitute. Le prigioniere sono costrette a dormire a decine in una stanza, a lavarsi con acqua fredda e come unico servizio igienico ad utilizzare un buco nel pavimento. Cuba è un vero inferno, Fidel non è disposto a lasciare il potere, nemmeno dopo l’evidente fallimento economico è un uomo privo d’anima che non ha nessun amore per la sua gente alla quale non ha mai dato che come unica possibilità la fuga, migliaia di cubani sono annegati in mare tentando di raggiungere la Florida. Il sogno di molti sull’isola è fare quella che è chiamata la sigaretta, un passaggio per la libertà a bordo di un’imbarcazione proveniente dalla Florida, o a bordo di imbarcazioni improvvisate e addirittura di camere d’aria di pneumatici. In migliaia sono rimasti uccisi in mare, e per un certo periodo negli anni 90, dagli elicotteri dell’aviazione cubana quando veniva localizzata una zattera, senza alcuna pietà scaricavano sacchi di sabbia sugli sventurati in modo che al ritrovamento dei cadaveri non fossero trovati fori di proiettili. Negli ultimi anni parecchi piloti hanno lasciato Cuba a bordo di aerei, qualcuno militare ma sopratutto vecchi aerei per l’irrorazione dei campi, a cuba la irrazionale versione è che i fuggitivi sono terroristi, come se costringessero qualcuno a seguirli o facessero attentati. E incredibilmente ne danno la colpa a quella che chiamano legge assassina dell’aggiusto cubano, secondo loro, la legge federale degli stati uniti che non potrebbero, mai e poi mai rifiutare l’asilo politico ai cubani in fuga da quell’inferno viene definita una legge assassina, gli uomini agli ordini di Fidel Castro secondo gli storici hanno giustiziato migliaia d’innocenti, dagli anni della rivoluzione ad oggi, adesso definiscono assassina l’accoglienza che gli USA riservano ai fuggitivi. Questa è la pura verità, l’incredibile verità. Proprio perché così incredibile, difficile da credere, soprattutto per chi pensa che a Cuba c’è un governo socialista. Non riesco a capire cosa sanno di cuba i componenti del comitato Italiano per promuovere la liberazione delle cinque spie arrestate negli stati uniti, ad alcuni di loro è stato dato l’ergastolo, e ci credo, ma lo sanno quelli di questo comitato di cosa parlano?, chi stanno difendendo?, il governo cubano dice che i cinque eroi stavano facendo spionaggio contro i terroristi che vivono a Miami per evitare che potessero uccidere cittadini cubani e per difendere i cittadini americani, io sono rimasto stupefatto quando ho letto sul giornale Granma a Cuba di questo comitato, ma hanno capito bene cosa stavano facendo a Miami gli eroi?, mi sono chiesto. Bene lo devono aver capito i giudici statunitensi, anche perché la soluzione del caso l’hanno da sempre fornita gli stessi cubani nei notiziari televisivi: quelli che definiscono terroristi di Miami non è altro che la legittima opposizione in esilio, cubani fuggiti dall’isola o esiliati, non tramano nessun terribile attentato terroristico, fanno solo quello che la loro terra li chiama a fare. E hanno diritto alla massima protezione da parte del governo USA, anche perché alcuni di loro sono ex esponenti del governo cubano e dell’esercito, o familiari di cubani a cui è stato requisito tutto e vorrebbero giustamente tornare in possesso almeno di parte delle loro legittime proprietà. Persone che sanno molto e che danno filo da torcere a Fidel. Una delle spie era anche implicata nel vergognoso abbattimento di due aerei da turismo per mezzo di un Mig dell’aviazione cubana nel 96, aerei indifesi dell’associazione “Ermanos al rescate”, un gruppo di esuli cubani che a loro spese con dei piccoli velivoli perlustravano il mare attorno Cuba in cerca di fuggitivi alla deriva, il loro compito era di segnalarli alle autorità statunitensi,ed è grazie alla loro opera che molti fuggitivi alla deriva su zattere sono stati salvati, forse si sono spinti troppo vicini all’isola, per il vero, ma i cubani sapevano bene che si trattava di civili inoffensivi e che non rappresentavano nessun pericolo, fu solo una vigliaccata, abbattere degli aeroplani da turismo con un caccia, equivale a sparare con un cannone ad una farfalla per ucciderla, fecero un’inutile strage, quattro uomini vennero uccisi, fu un vero inutile aguato, un agente della rete Avispa a Miami telefonò a Cuba e segnalò la partenza dei due aerei e due caccia si levarono in volo immediatamente tendendo loro una trappola. Il popolo cubano, e l’opinione pubblica internazionale viene costantemente disinformata in relazione alle 5 spie prigioniere negli USA. In realtà non erano cinque, ma quattordici. Questi cinque assieme agli altri 5 che la dittatura chiama eroi sono stati arrestati in settembre del 1998, altri quattro si sono dichiarati colpevoli nel maggio del ’99 hanno collaborato con la giustizia americana e si trovano in un progetto speciale per cambiare d’identità. Questa e soltanto parte di una storia della quale la dittatura cubana non racconta tutta la verità, chiedendo la liberta soltanto de 5 e trattando di occultare la reale dimensione della rete di spionaggio che avevano organizzato in USA e la sua vera funzione. Spiare in territorio straniero non è di certo come infiltrarsi a Cuba nelle organizzazioni umanitarie, come facilmente e senza dignità spesso fanno le spie cubane, ci sono delle leggi precise e sopratutto delle regole da rispettare quando si viene scoperti a spiare in paesi stranieri con i quali i rapporti non sono più che buoni e le condanne inflitte ai cinque non mi sorprendono, anche perché il vero scopo della rete di spie Cubane era la lo spionaggio di postazioni militari Statunitensi. Che speranze di successo possono avere i comitati di liberazione delle cinque spie, evidentemente spinti ad agire per pura spinta ideologica e che sono all’oscuro della rete di spie che operava in USA e i suoi scopi reali? Che genere d’udienza potrebbero mai dare i giudici americani a comitati così strampalati di sognatori con la maglietta del Che? Uscire da Cuba per la maggior parte dei cubani è come fuggire da una grande prigione, due sono le possibilità il matrimonio con uno straniero e un invito turistico, due sistemi costosi e che in ogni caso passano dal benestare del governo che potrebbe in tutti e due i casi negare il visto d’uscita. Se non si ha denaro si può tentare la fuga quando il vento soffia da sud e consente di attraversare il canale della florida con zattere di fortuna o pneumatici di camions adattati, altri cubani sono più fortunati, hanno a Miami parenti che li aiutano pagando l’astronomica cifra di ottomila dollari che le organizzazioni di scafisti della Florida chiedono per fare la cosiddetta “Sigaretta”, cioè un appuntamento notturno con un potente motoscafo proveniente dalla costa USA che di norma imbarca i fuggitivi tra isolotti della costa di Matanza, una zona molto difficile da pattugliare per i vetusti mezzi della marina cubana. In 45 minuti di folle corsa si è liberi, di sicuro non si arriva in un paradiso dorato, ma si è in un paese che offre un futuro diverso dagli stenti cubani. L’uso che il regime fa della propaganda dà il voltastomaco, la quasi totalità dei notiziari televisivi inizia con l’immagine di Fidel Castro, e l’uso di bambini a cui sono dati da leggere in piazza, proclami di cui non possono comprendere nulla è uno dei mezzi più patetici utilizzati. La propaganda è perfettamente pianificata, ogni cubano viene indottrinato sin da bambino, l’istruzione è incredibilmente del tutto legata alla propaganda politica, agli alunni delle scuole viene fatto un sistematico lavaggio del cervello, eroi della storia cubana che non hanno nulla a che vedere con la dittatura attuale sono abilmente miscelati a falsi principi di patriottismo, approfittando dell’innocenza dei giovani alunni. Lungo le strade principali, specie fuori città enormi cartelli fatti realizzare dagli alunni delle scuole ripetono frasi inneggianti alla rivoluzione, come se questa non fosse mai finita, o qualche frase detta da Fidel Castro detta in qualche visita, inutili cartelloni che hanno come unico effetto quello di mancare di rispetto ai poveri cubani che nella stra grande maggioranza sono stanchi di fame e propaganda, e che anche se non hanno il coraggio di ammetterlo, se potessero lascerebbero volentieri quella misera esistenza per fuggire da qualunque altra parte. Per cultura s’intende conoscenza ed esaltazione di ciò che è utile a mantenere vivo un sogno fatto di menzogne, di cui tutti a Cuba sono coscienti, ma al quale nessuno può sottrarsi. Dire che il sicuramente valoroso popolo cubano è un popolo colto è una menzogna enorme, come può essere colto un popolo tagliato fuori dal mondo perché sotto dittatura da quarantacinque anni? come si può definire colto un popolo che non ha la base fondamentale della cultura: la libertà di pensiero e di parola, che non ha neppure idea di cosa sia la democrazia. Molti cubani credono a quello che la propaganda continua a ripetere, credono di avere la medicina gratuita, ma poi se hanno bisogno di un semplice farmaco per i parassiti, spesso necessario a causa dell’acqua contaminata, devono comprarlo in dollari (se possono) al mercato nero, come devono comprarsi l’anestetico per farsi curare un dente perché è introvabile negli ospedali Fra l’altro il governo cubano anziché mettere a disposizione del popolo le medicine che sono donate sia da paesi europei che dagli stati uniti le vende, semplicemente e in dollari, così come fa con gli indumenti, sono stato a visitare uno dei paesini devastati dall’uragano del 2001, la gente era molto arrabbiata, niente degli aiuti fatti vedere in televisione mentre venivano scaricati dalle navi all’Habana era mai arrivato a loro, era solo un altro inganno del governo. Se un cubano ha un incidente d’auto fuori città non ha semplicemente la possibilità di chiamare soccorso, non solo perché non ha un cellulare, (tra l’altro a Cuba non esiste un numero nazionale d’emergenza, né una rete cellulare che copra l’intera isola e sono pochissimi i cubani forniti di telefonino), ma anche perché non tutti gli ospedali hanno un’ambulanza, e con la disastrata rete viaria che c’è nell’isola ci vogliono ore per percorrere poche decine di chilometri di notte. Dicono di avere l’istruzione gratuita, ma anche coloro che frequentano l’università non hanno altro che una preparazione tecnica di basso livello, moltissimo indottrinamento politico poiché, l’insegnamento non è altro che un continuo lavaggio del cervello sin dai primi anni di scuola e null’altro, provate a chiedere ad un cubano chi scoprì l’america, chi fu il primo europeo che sbarcò a Cuba, la risposta sarà: Cristobal Colon….uno spagnolo. A scuola non gli hanno neppure spiegato com’è fatto un governo democratico, un giorno spiegai ad un amico cubano com’è fatto il parlamento italiano, era un ingegnere minerario, rimase a bocca aperta ad ascoltarmi, stupito del fatto che non c’era nel mio racconto un Lider che comandava tutti gli altri, poi in fine mi fece una domanda: “Ma allora in Italia non c’è più la ghigliottina?”. In compenso gli studenti cubani sanno tutto di Lenin, o quasi. Non credo che sappiano dove si trovi la Siberia. Tutto questo sembra incredibile anche a me, eppure basta recarsi a Cuba, evitare di passare le giornate sulla spiaggia di Varadero ( zona turistica dove è limitato l’ingresso ai cubani), ascoltare, e togliersi dalla mente ogni pregiudizio politico sia di destra che di sinistra, perché a Cuba la politica in verità non centra niente. A dire il vero, un po’ d’amaro in bocca lo provo quando mi capita di vedere in giro all’aeroporto dell’Habana gente col cappellino con la stella e la barba alla Fidel, io rispetto le idee di tutti, ma visto che qui si parla della Cuba d’oggi, quindi di qualcosa che non ha nulla a che vedere con le nostalgie di tempi andati, mi chiedo: dopo una due, tre settimane passate a Cuba, che razza di gente è quella? perché non hanno fatto sparire il cappellino e non si sono rasati la barba? non si sono sentiti traditi?, non si sono resi conto che il socialismo non è culto della personalità e che la gente a Cuba non ha la seppur minima possibilità di fare proposte a chi sta al vertice?. Magari sognavano da anni di andare a Cuba, e dopo di quello che ha visto cosa hanno capito? Credono ancora che Fidel è il grande papà di tutti i cubani? non gli è bastato vedere con i loro occhi che nonostante la televisione continui a ripetere che a Cuba non esiste la prostituzione sono invece a centinaia le ragazze che ogni giorno fingono di chiedere un passaggio sul malecon o sulla 5 avenida a sfamare di dollari il regime, e le decine che affollano le discoteche?, cosa credono che vanno a letto con turisti, magari più vecchi di loro di trenta anni, perché sono stregate dal fascino dello straniero?, o peggio credono ancora alla storiella dell’embargo fatto dagli americani che stritola l’economia del paese?, e le navi cariche di containers che vanno e vengono dal porto dell’Habana?, cosa sono?, e la roba made in USA che si trova nei supermarket?, ma lo sanno loro che tassa deve pagare la merce per entrare dalla dogana di Cuba?, sono mai stati alla camera di commercio dell’Habana ad informarsi?, alcune merci hanno il 150% di tassa sul valore da pagare, ecco perché i prezzi sono già alti per noi europei, figurarsi per i cubani. Sanno su quali merci è imposto l’embargo? sanno che bisogna pagare spesso in anticipo per ottenere della merce dall’estero e il governo cubano è già in debito per centinaia di milioni di dollari con molti paesi fornitori e nessuno vende niente a chi non paga?. Sanno che nonostante questa disastrata condizione di povertà del popolo, i conti esteri personali della famiglia del signor Fidel Castro Ruz sono stimati in varie centinaia di milioni di dollari?. Il governo cubano sta strizzando l’economia come un limone secco, fa esattamente il contrario di quello che in tutto il resto del mondo farebbe anche solo un ragioniere che si è diplomato col minimo dei voti, anziché innescare un’economia di mercato sta solo succhiando denaro ai turisti in tutti i modi, alzando la pressione fiscale sulle imprese e vietando ogni forma di libero commercio, tutto deve essere in società con lo stato, solo che lo stato è una barca piena di debiti che sta affondando, provate ad informarvi a quanto ammonta il debito estero di Cuba, poi provate ad aprire un’impresa a Cuba, faranno di tutto per agevolarvi, ma poi scoprirete che i costi per tenere solamente aperta la porta come sì suol dire vi faranno bruciare solo denaro, che va dritto nelle casse del governo. Oltretutto il governo cubano è sempre stato lesto a fare società con imprese straniere non per il bene del popolo ma per ottenere denaro in nero che finisce nelle tasche dei dirigenti del partito. Molte merci a cuba non sono disponibili per il popolo semplicemente perché le produzioni delle industrie dell’isola spesso sono vendute all’estero come se le produzioni fossero cosa privata della famiglia Castro, mentre incredibilmente per il mercato interno le stesse merci vengono comprate all’estero, come anche succede che alcuna produzioni cubane vengano vendute all’estero e dopo strani giri reimportate. Non c’è nessun controllo sugli affari commerciali del governo cubano da parte del popolo. Capire Cuba non è facile, ma capire quelli che vivono in un paese libero, che hanno il denaro per pagarsi un biglietto d’aereo, l’auto in affitto e la casa e credono che a Cuba si stia meglio che da noi è per me, molto, ma molto più difficile. Anche perché a Cuba c’è la pena di morte, che viene applicata anche sui poveri fuggiaschi che vengono riacciuffati, povera gente che viene fucilata col pretesto ridicolo di essere terroristi pericolosi o collusi con servizi segreti di altri paesi, e comunque l’unico trattamento riservato all’opposizione è quello di essere incarcerati senza alcuna accusa logica tranne quella di rappresentare un pericolo per la cosiddetta “rivoluzione”. A Cuba non ci sono votazioni degne di questo nome, visto che si vota solo per un candidato, e non c’è neppure la possibilità di pensare di poter cambiare il modo di governare, perché tale principio è chiaramente vietato per legge. Non c’è nulla per cui battersi, tranne la maledetta nostalgica grottesca caricatura dell’ideologia che ha distrutto un popolo, affamandolo, un popolo violentato nel corpo e nell’anima dal turismo. In definitiva l’odio verso il capitalismo e sopratutto gli Stati Uniti da parte di Fidel Castro è solo una messa in scena utile sul fronte interno e utile alla propaganda rivolta alle sinistre mondiali, aspetto della propaganda che mai Cuba ha tralasciato, a meno ché non si accetti la teoria che quest’uomo è totalmente pazzo, Fidel sa benissimo che il suo interesse personale e del suo clan sono i dollari dell’odiato nemico, e sà benissimo che ogni cubano è ormai diventato un perfetto capitalista, giacché ha costretto un popolo intero a darsi da fare in tutti i modi pur di sopravvivere in modi che nulla hanno a che fare col socialismo, sà anche benissimo che il suo sistema socialista non ha mai funzionato, non funziona e non potrà mai funzionare, com’è ben cosciente del fatto che per sopravvivere il suo governo ha bisogno dei dollari USA, con quei dollari si può assicurare la sopravvivenza della fitta rete di informatori, poliziotti e strutture civili e di propaganda che mantengono la sua dittatura in vita, se ci fosse un ipotetico crollo dell’economia capitalista le conseguenze per la sua fragilissima dittatura sarebbero terribili, quindi Fidel se non fingesse di odiare il capitalismo e fosse sincero in quella che chiama “battaglia di idee” sarebbe un mentecatto incapace di formulare la più semplice delle conclusioni: la sua dittatura è come un qualunque parassita, se uccidesse l’essere che lo ospita morirebbe assieme a lui, senza capitalismo che ne fornisce i mezzi non ci sarebbe nessuna rivoluzione. Ammettere questo al suo popolo significherebbe la fine del suo potere e il ritorno alla libertà per undici milioni di cubani, ma è evidente che Fidel non mollerà mai il potere, semplicemente perché non ha alcun rispetto per il popolo cubano. Così Castro prosegue come in un sogno irrealizzabile la sua irrazionale guerra contro il mondo, che non credo sia ormai il caso di chiamare capitalista, ma che se ci si libera dei pregiudizi politici e si osserva la situazione socio-economica di questo millennio è semplicemente il mondo intero, rivolgendo le sue attenzioni sopratutto agli Stati Uniti, ben sapendo che non si può spingere oltre i suoi patetici insulti, questo perché sa bene che ha fatto diventare Cuba un parassita che vive solo grazie gli aiuti umanitari che io definirei elemosina, e al commercio con gli odiati stati uniti, (andate in un negozio statale qualunque e chiedete del pollo, sulle scatole del pollo congelato c’è scritto”Kentuky U.S.A”) ai pochi scambi commerciali col mondo capitalista e sopratutto grazie gli spiccioli che gli regalano i turisti, che vanno ad ammirare il fenomeno da baraccone che è diventato lui stesso, finto dinosauro della storia e il suo popolo in gabbia, perché è così, chi frequenta cuba sa quali sono i principali motivi del fascino di quel posto per la maggior parte dei turisti, le donne che si prostituiscono e la sorprendente realtà di trovarsi in un’isola di uomini senza libertà a causa di un misterioso timore verso un solo uomo che professa idee totalmente fuori dalla realtà, e questo stupisce e quasi diverte il ricco turista europeo. Fidel Castro o è un uomo dissociato o è veramente un uomo spietato e senza anima, ha dichiarato che lascerà il potere quando e se si renderà conto di essere diventato un fardello per il suo popolo, ma il suo popolo ha già toccato il fondo da decenni e lui sostiene che il suo è un popolo felice, quando finirà il suo regime e i Cubani si renderanno conto di essere stati ingannati per due generazioni in maniera abominevole, patendo inutilmente privazioni e fame, perdendo ogni dignità, vivendo in un assurdo, quanto inutile isolamento dal resto del mondo civile, in nome del suo potere personale. Non credo proprio che lo perdoneranno mai. Persino i suoi sostenitori di oggi, quando sapranno che negli anni ottanta il governo cubano era semplicemente ridotto ad una ben organizzata banda di narcotrafficanti, non credo che lo perdoneranno. E se dopo essere riuscito a farsi amare da vivo da una parte parte dei cubani ingannandoli e fuori dalla sua isola grazie alla sua formidabile propaganda anche da una parte delle sinistre mondiali, facendo uso di una ipocrita quanto falsa teoria socialista che ha tanto bene saputo fare leva sui sogni di tanti, Fidel pensa anche diventare un eroe da morto credo che si sbagli di grosso, la storia lo polverizzerà non lo assolverà di nulla, e sebbene la fortuna e la sua abilità gli hanno permesso fino ad oggi di continuare a cavarsela un giorno dovrà pagare per quello che ha fatto al suo popolo, se non nella vita pagherà da morto e forse per lui sarà anche peggio, perché il suo delirio di potere lo ha ormai convinto di essere entrato nella storia, quando un giorno salterà fuori tutta la verità su di lui e dei suoi crimini. E’ a causa di uomini come Fidel Castro che il socialismo è diventato solo un inganno per ottenere potere personale e di questo che la storia lo accuserà un giorno. Donne e divertimento alle spalle dei cubani, se non fosse per questi motivi a Cuba non andrebbe quasi nessuno poiché è il posto in definitiva meno attrezzato turisticamente tra i tanti bei posti dove andare ai Caraibi, non sono certo i mega alberghi delle catene spagnole da 100 euro a notte a richiamare i turisti. Persino alcuni alti esponenti del governo cubano disgustati, sono fuggiti a Miami, compresa una figlia di Fidel Castro, come pure vari generali dell’esercito e dell’aviazione cubana, gente che dopo aver creduto per una vita alle menzogne ha preso coscienza e ha mollato, raccontando liberamente dei conti nelle banche di Panama, dove i fieri e incorruttibili esponenti del governo cubano hanno trasferito milioni di dollari. La figlia di Fidel Castro ha candidamente dichiarato che suo padre è un semplice assassino. Ed è questo che è Fidel Castro, un uomo capace di mettere al muro e far fucilare suoi cittadini semplicemente per dare un esempio in perfetto stile Nazista al resto della popolazione. Castro attinge a piene mani da ogni donazione che l’Europa elargisce in aiuto del popolo cubano, pretendendolo come un regalo dovuto al suo governo, salvo poi fare sparire milioni di dollari nel nulla, come nel caso dei milioni di dollari offerti dall’Unesco per restaurare il Malecon dell’Habana mai restaurato, e vari milioni di dollari elargiti dall’Europa per l’acquisto di attrezzature ospedaliere mai comprate e così via. Il degrado e il mal costume di non rispettare le leggi della famiglia Castro è cosa risaputa a Cuba, qualche anno fa uno dei figli di Fidel Castro aveva messo su una piccola società, assieme ad un funzionario corrotto dell’ambasciata Spagnola vendeva per alcune migliaia di dollari falsi visti per uscire dall’isola, la sua ex fidanzata fuggita a Miami ha dichiarato che i guadagni del giovane Castro erano di circa trentamila dollari il mese, ci fu un’inchiesta interna all’ambasciata Spagnola, il funzionario corrotto fu rimosso, ma naturalmente nessuno osò toccare il figlio di Castro, né i mezzi di informazione ne diedero notizia a Cuba. E dopo questo Fidel Castro ha pure l’ardire di fare il gradasso davanti il suo popolo dicendo che rinuncia agli aiuti dell’Europa che critica le sue esecuzioni sommarie, ma è un’altro dei suoi inganni propagandistici, perché lo fa evitando accuratamente di farne comunicazione ufficiale alle autorità europee che continuano a spedire denaro, medicine e merci varie a Cuba, medicine e merci che regolarmente vengono vendute in dollari nei negozi statali o finiscono sul mercato nero. Eppure ancora c’è chi trova in Fidel Castro Ruz il condottiero fiero e irriducibile, ignorando del tutto la reale situazione Cubana, rendendosi dei veri sognatori di gioia, ignorando o peggio in alcuni casi rinnegando persino la storia della rivoluzione cubana, costellata da innumerevoli omicidi di stato e veri e propri massacri di massa commessi durante e subito dopo la presa di potere di Castro. La vera tristezza è sapere che per quest’uomo ormai vecchio, il crimine ha pagato, ecco cosa dovrebbero sentire tutti coloro che hanno gli occhi chiusi dall’ideologia, se si liberassero di tutti i loro sogni di un mondo perfetto, non perché i sogni non siano il pane della vita, ma perché nel caso di Cuba sono stati loro a causare un disastro umanitario. Questo è quello che penso delle dittature in generale, e che rispecchia esattamente la realtà cubana. Non esistono dittature di sinistra o di destra, quello che si dovrebbe accettare è un dato di fatto molto semplice: ogni dittatura è uguale alle altre, poiché il potere che si arroga un solo uomo annulla ogni libertà del popolo di esistere come entità politica libera di esprimere libere idee. Le dittature da qualunque parte del modo e con qualunque scusante politica hanno tutte le medesime caratteristiche, un lider, una ristretta cerchia di collaboratori che assieme al lider stesso sono esonerati dal rispettare le leggi e il popolo che deve solo produrre il necessario alla sussistenza di se stesso e del regime. Non credo che esiste nulla di più odioso di un sistema sociale che non accetta il naturale diritto del popolo d’essere libero di poter cambiare sistema politico ed economico, questo è ottenuto in due modi fondamentalmente, conferendo una sorta di sacralità al sistema politico e di controllo sociale e molto più brutalmente con articoli di costituzione, formulati senza un referendum popolare né ideati da un parlamento libero che vietano espressamente la possibilità di cambiamenti nella struttura governativa e di orientamento politico. Ed il sistema per assicurarsi generazioni mansuete, incapaci di reazioni contro l’evidente mancanza di libertà è l’indottrinamento politico, visto che una spiegazione ripetuta migliaia di volte, sebbene irrazionale è il più antico e collaudato mezzo usato dai dittatori di tutti i paesi del terzo mondo per convincere un popolo intero che è giusto che un solo uomo debba tenere il potere, quella spiegazione per quanto irrazionale deve essere ripetuta migliaia di volte affinché il messaggio abbia l’effetto di far credere che è giusto così. Compattare il popolo attorno al suo lider con la scusante di un pericolo imminente di attacco fisico, ideologico, culturale o contro la sovranità del paese serve a far identificare nel lider stesso l’intero popolo è un’altra pratica comune a tutte le dittature. In pratica è il lider stesso a costruire gli ipotetici nemici e a mostrarsi come unico difensore capace di proteggere il suo popolo dal pericolo. Salvo poi consentire scambi commerciali a cui non può rinunciare proprio dal resto del mondo che è indicato come il nemico da combattere. Un’altra tecnica usata nelle dittature è quella di creare una sorta di dissociazione nelle menti dei cittadini, bombardando di informazioni assolutamente e palesemente false, così palesemente false da confondere realtà e menzogna. Il controllo del popolo è effettuato con vari metodi applicati scientificamente, metodi che non sono altro che l’applicazione di sistemi di controllo sulle masse ben conosciuti da qualsiasi psicologo dilettante. Un esempio di una tecnica molto semplice ma efficace è quello di congelare il tempo, a Cuba, infatti, la teoria del governo è che è in atto ancora adesso la rivoluzione contro il dittatore Batista e contro il mondo capitalista sospendendo in una dimensione senza tempo episodi che risalgono a più di quaranta anni fa, e che il resto del mondo ha ormai dimenticato, si festeggiano piccoli episodi e si osannano gli eroi dei combattimenti della fine degli anni 50 come se fossero accaduti da poche settimane, si portano come esempio del pericolo che gli USA rappresentano fatti come gli attentati organizzati da fuoriusciti cubani nei primi anni della presa di potere di Castro, o il tentativo d’invasione di un gruppo di mercenari ed esuli cubani provenienti dagli USA della Baia dei Porci. Tutti episodi avvenuti in uno scenario mondiale totalmente diverso, i cui protagonisti oggi sono scomparsi o sono dei tranquilli pensionati, non avendo argomenti più recenti il ministero dell’informazione cubano trasmette praticamente ogni giorno in televisione vecchi filmati in bianco e nero di quei fatti, evitando accuratamente di spiegare che il mondo è cambiato, che non c’è più la guerra fredda tra USA e URSS, ma facendo credere al popolo cubano che è perennemente possibile che gli USA possano mettere in atto attentati terroristici, cosa naturalmente ridicola o che addirittura possano irrorare Cuba con prodotti chimici o batteriologici, come sostengono ha già fatto in passato. Secondo il governo cubano addirittura la zanzara che diffonde una febbre emorragica chiamata Dengue e che è storicamente da sempre una malattia endemica del sud e centro america è stato diffuso da fantomatici aeroplani statunitensi sul territorio cubano. Approfittando della mancanza di informazioni dall’esterno il governo cubano non ha nessun pudore nell’inventare false notizie, totalmente inventate, un telegiornale cubano è per me una specie di programma umoristico, per i cubani è l’unico telegiornale che possono vedere. Parte della popolazione si sottomette unicamente per effetto dell’indottrinamento pianificato da una speciale sezione che è una emanazione del ministero della cultura, un’altra grossa fetta di cittadini ha bisogno della paura per essere neutralizzata come fonte di ribellione, nelle dittature questo comporta l’uso dell’esercito per scopi interni al paese stesso e un largo uso delle forze di polizia e dei servizi segreti per il controllo delle comunicazioni telefoniche tra i cittadini all’interno dell’isola e su tutte comunicazioni con l’estero. Il controllo della popolazione è effettuato utilizzando anche il popolo stesso che in parte si presta a spiare se stesso come conseguenza del forte contrasto interno che si crea tra cittadini che si sono abbandonati totalmente alle tesi del dittatore e coloro che mettono in dubbio che la bolla di protezione e le bugie che il loro lider gli offre sia l’unico mondo possibile, oltre alla massiccia presenza di informatori del governo appartenenti alla sezione dei servizi segreti chiamata DDI infiltrati tra la popolazione che spesso non per convinzioni politiche, ma per lo stipendio aggiuntivo di circa venticinque dollari, riferiscono ogni comportamento sospetto, è sufficiente per esempio pitturare la facciata della propria casa e un cubano dopo poco si può vedere spuntare il responsabile del CDR o una pattuglia di polizia per un controllo della situazione economica e una perquisizione della casa, assurdo ma è così. La presenza e la brutalità delle forze dell’ordine viene usata per fiaccare ogni velleità di cambiamento. A Cuba esistono decine e decine di multe per ogni cosa, comportamenti che in un paese libero sono la normalità a Cuba possono significare una multa che deve essere pagata entro pochi giorni per non finire dritto in carcere, guidare l’auto con a bordo un turista comporta una multa anche se questi è solo un amico che non paga il passaggio, essere fuori della propria città comporta una multa, vendere dolcetti per strada comporta una multa, non permettere al fumigatore di entrare a casa comporta una multa, non andare ad una tribuna aperta in piazza comporta una multa di un giorno in meno di paga, ospitare un amico straniero a casa comporta una multa di ben 1000 dollari, montare un’antenna televisiva in grado di ricevere le televisioni della Florida comporta una multa, e così via, c’è una multa per ogni cosa a Cuba. Un tempo, negli anni ottanta quando il dollaro USA era vietato sull’isola per ogni dollaro trovato in mano ad un cubano erano erogati venti anni di carcere, carcere che era riservato anche ad omosessuali, che venivano anche ospitati in campi di rieducazione e carcere era riservato anche ai testimoni di Geova, colpevoli di rappresentare un pericolo alla sovranità dello stato cubano, per il principio che neppure Dio può essere al di sopra di Fidel Castro. Indispensabile in ogni dittatura è creare isolamento dalle notizie esterne, poiché queste annullerebbero l’effetto della propaganda politica, quindi anche a Cuba sono vietati internet per uso privato in casa e oscurati i siti considerati a rischio ed è vietata la televisione via satellite. Anche se spesso il dissenso interno non è del tutto controllabile poiché l’isolamento politico quindi economico delle dittature spesso costringe ad un’apertura eccessiva al turismo di massa, che come nel caso di Cuba rappresenta una fonte irrinunciabile di preziosi dollari, una medicina che è anche un veleno perché mezzo attraverso il quale giungono notizie e nuove idee. Per coloro che non si piegano a nessun sistema di quelli elencati esiste l’emarginazione sociale e infine la reclusione, e nei casi estremi la soppressione fisica. Il lider fa sì che il suo popolo si identifichi in lui e lui nel suo popolo, in questo modo ogni forma di dissenso non viene indicata come un pericolo per lui stesso ma per l’intera popolazione. Ovviamente la stampa e l’informazione televisiva e radio sono in mano al regime quindi evitano accuratamente evita di far riferimento al malcontento del popolo che quindi si trova a non avere informazioni sulla reale forza dissidente nel paese in grado di eventualmente ribellarsi al controllo governativo, a guardare la grottesca televisione cubana sembrerebbe che i cubani sono tutti degli ebeti incapaci di avere idee proprie e di rendersi conto dello sfacelo sociale ed economico dell’isola, cosa che ovviamente non è vera. Ogni dittatura, specie quelle nate sulle ceneri di altre dittature migliorano i sistemi di controllo della popolazione, come naturale evoluzione, chiudendo i varchi che hanno attraversato per scavalcare la dittatura precedente e migliorando la propria sicurezza, cosa che ha fatto naturalmente il governo cubano, infatti la repressione dei dissidenti è oggi a Cuba ben più dura di quella che attuava la precedente dittatura di Batista. Altro sistema utilizzato per rendere più malleabili i cittadini e meno in grado di acquisire informazioni dall’esterno è mantenere basso, al limite della dignità il livello economico, e culturale. La scarsa alimentazione è il più estremo dei metodi per tenere mansueto un popolo, ricordiamoci che a cuba se la gente non si desse da fare in tutti i modi per cibarsi e dovesse effettivamente vivere con quello che il governo passa con la libretta e i pochi pesos cubani dello stipendio le carenze alimentari sarebbero gravissime. Con questi presupposti è ovvio che utilizzando ad arte propaganda, informazione, forze di polizia e servizi segreti è possibile creare una struttura sociale che nonostante le difficoltà economiche e il mal contento è capace di resistere decenni, ma si tratta comunque di sistemi sociali instabili, ogni sistema dittatoriale ha dei limiti evidenti, il più grande e ovvio e totalmente distruttivo è la necessità (che ne è anche la causa) di avere un lider, ed il limite sta nel fatto che prima o poi questo lider verrà a mancare, anche se nessun evento innaturale porrebbe fine alla sua dittatura la sua stessa natura mortale porrà fine al suo controllo disintegrando il motivo stesso dell’esistenza della dittatura: il dittatore stesso. Comunque sia la situazione attuale di Cuba è una continua lenta ma inesorabile perdita di controllo del governo sul popolo, tutti infatti infrangono le leggi e lo fanno ormai senza neppure rendersene conto, perché sono costretti a farlo per sopravvivere da decenni, e gran parte della popolazione di molti piccoli centri abitati lontani dall’Habana ha perso il rispetto per l’autorità, ed è cosciente della inevitabilità di abbandonare un sistema economico ridotto ad una carcassa arrugginita incapace di fermare il crollo verticale verso la fame che da parecchi anni cuba sta vivendo. Ho sentito di dover scrivere queste righe in ricordo delle migliaia cubani che hanno perso la vita a causa della dittatura, per le migliaia di dissidenti incarcerati e dimenticati da tutti, per coloro che sono annegati nel canale della florida tentando la fuga e in onore a tutti quelli che lottano ogni giorno per vivere, nella misera condizione di non aver avuto l’opportunità di conoscere la libertà, perché una delle cose più tristi che si possa provare a Cuba è rendersi conto che due intere generazioni di uomini sono nati e cresciuti semplicemente ignorando il loro diritto alla libertà di pensiero e come animali ammaestrati dal padrone, odiano Fidel ma non riescono ad avere il coraggio di alzare lo sguardo e chiedere la libertà, semplicemente perché ignorano che hanno il diritto di farlo. Perché Fidel non è il papà che nutre e si occupa benevolmente del suo popolo, come insegnano a scuola ai bambini (esiste una canzoncina che devono cantare a scuola con queste parole!), e loro sono uomini e non bestie. E in nome della mia semplice ideologia, la libertà
    • Complimenti per la tua pergamena! In questo modo ti sei scavato la fossa da solo: nessuno avrà mai la voglia di leggere un papiro di 60 pagine! Grazie per averci provato! ^_^

  3. Non posso credere che al mondo ci siano tanti ignoranti che applaudono le infamie di un assesino. Farete come quelli che seguivano Stalin, non saprete dove mettere la testa e la faccia quando il mondo, un giorno, sappia la verità- Anzi, andate a vivere a Cuba senza un dollaro …e poi, dopo un anno, vediamo quante lettere firmate, siete solo una manica di ipocriti

    ABAJO FIDEL

    • Se fossi nata a Cuba almeno saresti alfabetizzata e non avresti scritto questo obbrobrio di messaggio, praticamente ti sei data torto da sola! Grazie a tutti quelli come te e l’altro cretinetti sopra di esistere, è grazie a voi che la gente si rende sempre più conto di quante falsità l’occidente capitalista ha detto su Fidel negli ultimi 60 anni…

  4. gracias…
    C’è un problema: non si può vivere a Cuba senza dollari perchè vi è un minimo garantito per ogni cittadino…
    Che crudeltà questa Cuba socialista, senza analfabetismo e con sanità e scuola garantite per tutti…
    Avresti meritato di vivere ad Haiti, ma prima del terremoto, dove c’era ancora la schiavitù dei contadini verso i latifondisti…
    o in Cile o in Argentina negli anni di Pinochet e Videla…
    Poi ne avremmo riparlato…
    Dati, fatti concreti, non la solita propaganda demagogica e populista..

    Ale

  5. Molte sono le cose che la stampa ed i mass media dicono di Cuba, ma tante di queste informazioni non corrispondono alla realtà. Ne citiamo alcune:

    a Cuba non esistono elezioni libere e domocratiche: FALSO, a Cuba si svolgono regolarmente, ogni 4 anni, elezioni a cui possono partecipare, come candidati, tutti cittadini maggiori di 18 anni e, come elettori, tutti i cittadini da 16 anni in su. Il Partito Comunista non presenta candidati che sono presentati dalle assemblee locali e dall’Assemblea Nazionale. Gli eletti possono essere revocati dagli stessi cittadini dopo due anni. Il voto non è obbligatorio, ma registra percentuali di partecipazione del 97/98%. A Cuba i dissidenti sono perseguitati e incarcerati FALSO: a Cuba chiunque può criticare, anche aspramente, il Governo e i suoi leader, senza sanzioni . La legge cubana condanna a pene detentive, coloro che ricevono compensi, in denaro o altri beni, da uno stato straniero allo scopo di sovvertire il sistema sociale e politico del Paese. In questo caso tutti i paesi del mondo (compresa l’Italia) hanno leggi molto severe che puniscono questo reato. I Cubani scappano dalla loro Patria, in cerca di libertà, perchè il regime non li lascia partire. FALSO: il fenomeno dell’emigrazione verso gli Stati Uniti è comune a tutti i paesi dell’America Latina, non per motivi politici, ma economici. C’è un accordo del governo cubano stilato con l’amministrazione Clinton, in base al quale gli Stati Uniti concedono ventimila visti d’ingresso all’anno ai cittadini cubani. In realtà ne concedono non più di 700. Però concedono immediato asilo politico a tutti coloro che scappano da Cuba con mezzi di fortuna. Questo viene fatto con lo scopo di dimostrare che i Cubani scappano, perchè il governo non permette loro di partire. A Cuba gli omosessuali sono perseguitati FALSO: a Cuba sono state promulgate delle leggi che condannano le discriminazioni contro gli omosessuali e permettono il matrimonio tra persona dello stesso sesso. Lo stato assicura interventi chirurgici gratuiti per cambiare il sesso e promuove nelle scuole l’educazione al rispetto ed all’accettazione degli omosessuali, sia maschi che femmine.

    • Vorrei sapere quanti di voi siete cubani?
      Solo chi è nato e cresciuto là sa la vera situazione…
      Voi italiani, siete i soliti…sempre a dare opinioni e fare una verità inappellabile di quello che credete. cè una grande differenza fra credere ed affermare di sapere.
      Vi parla una cubana.
      Le elezioni?
      I candidati vengono proposti in base ai meriti (il primo merito: dover appartenere al Partito Comunista di Cuba).
      Io quando vado a votare, sulla lista dei nomi trovo solo quelli; i nomi dei candidati che fanno il primo piano della piramide.
      Basta! lì finiscono per me le elezioni democratiche.
      Quelli che vincono a sua volta votano quelli che staranno sopra di loro e così via, fin che i ministri votano il presidente.
      Ovviamente i ministri sono sempre quelli e il presidente è sempre quello! e Ovviamente il partito è sempre quello perchè poi non può esserci un altro!
      è una dittatura a tutti gli effetti!
      Sul fatto che non è obbligatorio votare…attenzione…
      Il posto dove si va a votare (la casa del presidente del CDR “Comitè di Difesa della Rivoluzione”) aprono l’orario del voto alle 8:00 del mattino e se sono le 4 del pomeriggio e tu non sei ancora andato a votare, vengono a casa tua e ti chiedono gentilmente di andare a votare che così alle 6 possono chiudere e riposarsi dopo una giornata così estenuante.
      Figuratevi, prendono il nome di ognuno che va a votare e così se manchi tu, ti vengono a cercare per chiederti di andare a farlo.
      “A Cuba chiunque può criticare, anche aspramente, il Governo e i suoi leader, senza sanzioni”
      Ma chì si può permettere di scrivere una roba dal genere?!
      è talmente vergognoso che non commento neanche…
      I Cubani scappano dalla loro Patria, in cerca anche di libertà oltre che per riuscire ad aiutare economicamente il resto de la famiglia che rimane là!
      Grazie a me, che sono in Italia, la mia famiglia mangia, si lava e porta avanti una vita semplice ma degna.
      Se mi chiedessero di tornare…non potrei mai…e se mi chiedessero perchè al primo posto metterei la mancanza di libertà in tutti i sensi che soffrire la fame, soffrirei adesso (dopo aver vissuto in europa, dove veramente sei padrona del tuo corpo, dei tuoi pensieri e quindi del tuo destino) la mancanza di dignità…di dover vivere una vita che non ti appartiene, dove non hai la minima libera scelta, dove non hai accesso all’informazione (niente internet per il popolo) e in TV parlano solo dei difetti del mondo altrove! Non puoi dire liberamente ciò che pensi, ne trovarti in gruppi per parlare…perchè meglio di no! Sei a casa tua e se devi dire che sei stanca della situazione è meglio che lo fai a voce bassa perchè la vicina che abita sopra può sentire e può informare…(es informare in reiterate occasioni ti può convertire in un “potenziale delinquente”. “Non ti lasciano usufruire delle bellezze del tuo paese perchè destinate al turismo straniero. Immaginatevi voi italiani per un secondo andando in Sardegna o semplicemente cercando di entrare al acquario di genova e che ti fermino dicendo: Non può passare perchè destinato al turismo straniero! Ma vi rendete conto? E poi vogliamo dire al mondo che a Cuba si è liberi? Liberi di cosa?
      Riguardo alla sanità…meglio non mi esprimo perchè da poco ho perso mia nonna in un ospedale a Pinar del Rio e ancora devo superare il dolore di averla visto buttata lì come se fossi un animale…neanche un animale, peggio!
      Le condizioni igieniche lasciano desiderare e il popolo è talmente stanco ed amareggiato per le tante necessità che i medici e le infermiere non scappano da questa grande massa che un po alla volta è destinata a perdere la condizione di essere umani. Le infermiere sono diventate dei pezzi di pietra insensibili…
      Mia nonna aveva bisogno di Ossigeno, stava morendo! e mi hanno risposto non cè acqua, se lei vuole vada in negozio (quelli che vendono tutto in dollari) e compri una bottiglia d’acqua.
      Meno male che vivo in Italia ed ho gli euro! Quindi non 1 ma ho comprato bensì 100 bottiglie d’acqua!
      con tutta la calma del mondo, hanno messo l’ossigeno a mia nonna ma tutto questo dopo 4 ore di agonia e mi nonna mi è morta d’avanti lottando per la vita con tutte le sue forze, ma senza un medico che la aiutasse veramente! ed io volevo mettermi a urlare tutta la rabbia che avevo dentro per quel sistema di merda che sta rovinando tutti là, ma sicome mi rimane mia mamma e mio papà a Cuba…è meglio che sto buona e tengo a bada le mie opinioni.
      Siamo liberi? Giudicate voi…

  6. “INTERNAZIONALISMO ANTIIMPERIALISTA:noi stiamo con Fidel,
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    Thank you ,Shad

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