Chi siamo

Ciascuno di noi, da solo, non vale nulla

Ernesto “Che” Guevara

I Giovani Comunisti sono l’organizzazione giovanile del Partito della Rifondazione Comunista.

 
Rispetto ad altre “giovanili di partito” godiamo di un’ampia autonomia dagli organi decisionali del PRC, e, riconoscendo la fondamentale importanza della forma-partito come mezzo per la trasformazione della società in senso autenticamente democratico, ci proponiamo come anello di collegamento tra le istanze dei movimenti e la politica.
Partendo da questa ottica organizzativa lavoriamo ogni giorno per una piena collaborazione con le varie realtà associative del nostro territorio, consci del fatto che solo un’unione di movimenti reali, fondata sulla condivisione delle lotte e delle rivendicazioni, possa superare l’attuale egemonia delle destre.
Anche la nostra “ricca” provincia è sempre più duramente colpita da questa crisi della finanza e dell’economia, e da molti altri problemi accumulati nel tempo:  posti di lavoro persi, precarietà intergenerazionale, sanità pubblica mal gestita, privatizzazione dell’istruzione, immigrazione sfruttata, ambiente deturpato, razzismo e omofobia imperanti, sperpero delle finanze pubbliche, corruzione e infiltrazioni mafiose, neofascismo, povertà…
Per combattere tutto ciò, i Giovani Comunisti di Lecco fanno proprio il motto di Friedrich Engels “un’oncia di azione vale quanto una tonnellata di teoria”, e non se ne stanno chiusi dentro le sedi di partito a parlare di sogni e idee, ma agiscono nel presente per ottenere risultati: siamo in prima linea con lavoratori (salariati, piccole partite i.v.a., precari), studenti, disoccupati e migranti. Il compito che ci siamo dati è di essere motore e cassa di risonanza di tutte le rivendicazioni di queste categorie. La nostra ambizione è di poter arrivare un giorno a superare in senso socialista il modello di sviluppo imposto dal capitalismo.
Abbiamo a cuore le sorti della nostra nazione, per questo lottiamo nella quotidianità e al tempo stesso proponiamo e progettiamo un’alternativa, per l’Italia e per l’Europa, che abbia al centro il lavoro, l’uguaglianza, la partecipazione democratica: questo per noi è il socialismo del XXI secolo, questo per noi è il futuro che potrà migliorare l’Italia.
I nostri punti di riferimento sono i principi profondamente democratici della Costituzione Italiana, che fa dei diritti sociali, della solidarietà, e dell’antifascismo i punti cardine del nostro ordinamento repubblicano; facciamo nostra la storia del movimento comunista italiano ed internazionale con tutti i suoi interpreti; guardiamo con attenzione all’attuale movimento socialista dell’America Latina (Cuba, Venezuela, Ecuador, Bolivia) e di tutte le nazioni che si battono contro l’imperialismo e le sue guerre sanguinarie.
Siamo ben consapevoli di partire in minoranza, ma ci diamo da fare nella società esponendoci in prima persona, per poter contagiare molti altri giovani, grazie a sforzi, iniziative e proposte. Sappiamo che solamente con un movimento reale e condiviso, ma che sappia anche suscitare nuove speranze, si può incidere nello stato di cose presenti.

Se ti sei stancato di subire passivamente, se anche tu “odi gli indifferenti” e “credi che vivere voglia dire essere partigiano”, cioè scegliere da che parte stare, dalla parte degli oppressi, CONTATTACI! Contiamo sul tuo contributo!

6 pensieri su “Chi siamo

  1. buongiorno,io mi sto interessando di politica da poco,quindi sto cercando di capire le varie idee.innanzitutto vorrei capire perche’ prc si e’ sempre opposta all’invio delle truppe italiane in paesi invase dal terrorismo,ed oggi che prc e’ al governo,state scendendo a patti con il governo prodi,visto che bertinotti e’ andato a trovare le truppe in libano,perche’ non si e’ fatto niente per evitare lo scippo del tfr ,la mia non vuole essere una critica ma voglio capire cosa sta succedendo .grazie in attesa di una risposta .

  2. Caro Gianluca…
    t ringrazio innanzitutto per aver visitato il nostro blog..
    t dimostri cmq un ragazzo serio perchè, a differenza di tanti giovani delle nostre zone, non parti da posizioni pregiudiziali in nessun senso..

    Riguardo a ciò che hai chiesto concordo con te che la questione del Tfr è stata sicuramente uno scippo verso i lavoratori, non si può pensare di affiancare accanto ad una pensione pubblica, una integrativa; con la nuova legge sul Tfr, infatti, si può, e in futuro si dovrà, investire sulla nostra pensione, con assicurazione pronte a tutto, comprese a giocarsi i nostri risparmi nelle borse mondiali.
    Un esempio di questa sciagura si è verificata più volte negli Stati Uniti e in Inghilterra, dove la pensione pubblica è stata ormai sostituita da quella integrativa e dove, la politica speculativa di grandi gruppi bancari e assicurativi, ha fatto perdere a milioni di lavoratori i loro risparmi di una vita.
    E’ per questi motivi che noi abbiamo criticato sin dall’inizio quest’accordo, perchè, così come il taglio di cinque punti del cuneo fiscale, non favorisce i lavoratori ma solo le imprese; come forza politica abbiamo cercato di evitare questa riforma ma essendo il 14%della maggioranza di governo non abbiamo potuto bloccare questa nuova norma.
    Rifondazione con questo governo si trova spesso in difficoltà perchè, a volte, è costretta a subire provvedimenti e leggi che vanno in direzione opposta ad una redistribuzione del reddito e ad una politica di giustizia sociale per le quali ci battiamo.
    Un esempio è il discorso del tfr, ma anche del welfare, dove, consentimi di ricordarti, Rifondazione è stato l’unico partito a battersi in parlamento e nei luoghi di lavoro perchè non si fosse aumentata l’età pensionabile ai lavoratori (per diversi motivi) o perchè il lavoro a tempo determinato possa essere una volte per tutto eliminato o cmq disciplianto con norme differenti dall’attuale legge Maroni.
    Il 20 Ottobre alla manifestazione abbiamo letto un cartellone che riassumeva un pò la nostra posizione: questo è un governo non proprio buono (per usare un eufemismo) ma è il nostro governo; apparte gli scherzi, credo che solo con la nostra presenza in un governo di centro sinistra potrà esserci la possiblità di cambiare obrobri commessi dal precedente governo, a partire dalla legge xenofoba Bossi-Fini sull’immigrazione alla Fini-Giovannardi sulle dorghe, alla legge 30 sulla precarietà, ma nche la possibilità di una legge sulle unioni di fatto e quantaltro sia utile ai ceti meno abbienti..
    solo con il nostro apporto nel governo, potrebbe essere possibile spostare un pò più a sinistra l’azione del nostro governo, per cercare di far si che compia relamente azioni a tutela dei ceti che in questi anni sono stati dimenticati, dai lavoratori, ai migranti, ai giovani…
    Nonostante questo non si può negare un malumore, dovuto alla spinta della parte moderata della coalizione che non ci vorrebbe nel governo, e che porta molte volte, come per la legge sul welfare, l’esecutivo ad agire in maniera non corretta..Da queste iniziative, targate Pd, Dini e company Rifondazione deve rispondere in modo forte e concreto, con gli altri partiti della sinistra, in azioni comuni che possano far si che i nostri 150 parlamentari nel governo possano avere relamente una forza e per far si che quest’esperienza di governo non si vanifichi; ma il nostro partito non è disposto a subire torit all’infinito infatti, non so se lo sai a gennaio dovrebbe iniziare una verifica di governo da perte del Prc i cui frutti li verificheremo insieme nei primi mesi del 2008.

    Riguardo al discorso sul Libano, a mio parere, in quella terra la situazione è differente rispetto l’Iraq e l’Afghanistan..
    Perchè in Libano, per la prima volta dopo diversi anni, grazie anche all’apporto dell’Italia cè una missinoe di pace gestita dall’Onu e non dagli Stati Uniti o dalla Nato(come invece per l’Afghanistan), e questa è una differenza molto importante.
    Inoltre in Libano i nostri soldati compiono una vera e propri missione di pace, sono in quel paese per garantire, dopo l’attacco isrialiano,che in quella zona tutto si riassesti pacificamente; è anche un primo passo, si spera, verso una presa di posizione riguardo al conflito israeliano-palestinese che da troppi anni sta causando morti e miseria in Palestina, con i palestinesi costretti a vivere controllati militarmente dagli israeliani e a vedere la loro terra divisa da un muro(come quello di Berlino) costruito ingiustamente e senza reali motivi.
    L’Afghanistan e l’Iraq sono due casi totalmente opposti al Libano, in quelle terre che gli Stati Uniti hanno deciso di attaccare per esportare la loro democrazia, centinaia di migliaia sono le vittime civili inermi causate dalla presenza militare straniera; in Afghanistan, inoltre, a prova del fallimento dell’operazione condotta dalla Nato(per questa è un’occupazione di guerra) la produzione di oppio è aumentata vorticosamente in questi anni e, dalla loro vendita, i talebani hanno avuto la possibilità di vedere sempre più rinforzata la loro posizone militare….

    Spero di non essere stato noioso e di aver risposto alle tue due domande..
    Eventualmente per altri chiarimenti noi, come forse hai già letto, ci troviamo diverse volte per incontri o riunioni..se vorrai partecipare, anche solo per farti ancor di più un’idea, noi ci siamo…
    ciao!!
    Ale

  3. VII CONGRESSO PRC – RINNOVO ORGANISMI DIRIGENTI

    Comitato Politico Federale:

    Valsecchi Claudia, Segretaria
    De Capitani Tino, Tesoriere
    Bandinelli Giancarlo, Presidente Collegio di Garanzia
    Bonpensiere Francesco, Segretario circolo di Casatenovo
    Bonfanti Claudio, Segretario circolo di Calolziocorte
    Fascendini Luciano, Segretario circolo di Lecco
    Toma Marcello, Segretario circolo di Merate
    Bono Vanda, Segreataria circolo di Valmadrera
    Brambilla Italo
    Catania Filippo
    Marcucci Alessandro
    Paonessa Vladimiro
    Ravasio Andrea
    Ronzoni Davide
    Rota Anna
    Tonioni Pasquino
    Vavassori Luigi

    Collegio di Garanzia:

    Bandinelli Giancarlo, Presidente
    Dell’Oro Augusto
    Mattana Maurizio
    Pandiani Alessio
    Petrelli Vincenzo
    Quintini Walter
    Stillivato Giacinto

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